La settimana delle obbligazioni: revisioni al rialzo per i tassi…

Il nostro commento settimanale all'andamento dei bond
Il nostro commento settimanale all'andamento dei bond
Negli Stati Uniti il Pil ha deluso nei primi tre mesi dell’anno, con una crescita pari all’1,6%, rispetto al 3,4% e al 4,9% dei due trimestri precedenti. I consumi delle famiglie, tradizionale motore dell'economia americana, sono rimasti dinamici (+2,5%) e anche gli investimenti sono aumentati in modo significativo (+3,2%), soprattutto grazie alla ripresa degli investimenti residenziali (+13,9%), depressi negli ultimi due anni dall'aumento dei tassi di interesse. La debole crescita si spiega con il forte rallentamento della spesa pubblica e delle esportazioni e ciò significa che la domanda interna rimane robusta grazie alla piena occupazione, che permetterà all’economia americana di mantenersi in crescita anche quest’anno.
Il vero dato negativo arrivato dagli Stati Uniti è stato però quello sull’indice dei prezzi delle spese personali, la misura preferita dalla Fed, che nel primo trimestre di quest’anno è salito del 3,7%, contro il 3,4% delle attese, ma soprattutto in netta accelerazione dal 2% del quarto trimestre 2023. Questa impennata è stata guidata da un balzo del 5,1% dell'inflazione del settore dei servizi che esclude l'edilizia abitativa e l'energia, quasi il doppio del ritmo del trimestre precedente.
Questi dati significano che al momento le pressioni sui prezzi sono forti e in una situazione come questa un taglio dei tassi a giugno diventa sempre più remoto. Sono infatti sempre di più gli indicatori di mercato che vanno in questo senso. Guardando ai futures, vedi a lato, ora le attese sono per tassi fermi anche a giungo (circa il 90% di possibilità). Anche lo spread tra Treasury Usa e Bund tedeschi non solo è aumentato negli ultimi tempi, ma è anche su livelli storicamente elevati, segnalando attese di una politica monetaria più stringente negli Usa rispetto all’Europa.
BRASILE: MENO TAGLI QUEST’ANNO?
Una revisione delle attese sui tassi ha interessato anche il Brasile. Stando alla Banca centrale brasiliana, infatti, i tassi ufficiali saranno al 9,5% a dicembre, di mezzo punto percentuale più elevati rispetto alla stima precedente. Ora il livello del 9%, previsto in precedenza a fine 2024, è atteso per fine 2025, rispetto all’8,5% della stima precedente. Anche in questo caso le motivazioni di questo cambio di attese sono le incertezze globali e la Fed che ritarderà il taglio nei tassi.
UN ALTRO TAGLIO IN AUTUNNO PER IL GIAPPONE
La Bank of Japan, come da attese, non ha toccato i tassi d’interesse, lasciandoli tra lo 0% e lo 0,1%. Ha anche detto che continuerà con gli acquisti di obbligazioni secondo le modalità comunicate a marzo – dunque non saranno ridotti. In termini di inflazione, la BoJ prevede un carovita al di sopra del 2% fino alla fine del 2026, mentre per fine 2024 è previsto al 2,8%. Queste previsioni confermano che l’inflazione sembra oramai essere stabilmente sopra il 2% obiettivo e questo conferma anche la possibilità di un altro rialzo dei tassi in questo 2024, che comunque non arriverà a breve, ma in autunno – se i dati lo confermeranno.
ZONA EURO: QUALCOSA SI MUOVE
Stando ai dati, preliminari, dell’indice Pmi della zona euro di aprile, l’economia di eurolandia ha messo a segno la crescita migliore dell’ultimo anno. L’indice composito Pmi, infatti, che tiene conto sia del settore dei servizi sia di quello manifatturiero, è salito da 50,3 a 51,4 (le attese erano a 50,8).
La crescita non è però estesa a tutti i settori. Infatti, il risultato è stato reso possibile dai servizi, in rialzo per il terzo mese consecutivo e con il tasso più rapido in 11 mesi (l’indice è passato da 51,5 a 52,9 contro attese di 51,8).
Il settore manifatturiero ha invece fatto segnare per il tredicesimo mese consecutivo una contrazione, frenando l’intera economia. L’indice è infatti passato da 46,1 a 45,6, mentre le attese si aspettavano un rialzo a 46,5. Con questi dati non bisogna però sperare in una chiara ripresa economica, ma al massimo in un leggero aumento del Pil nel 2° trimestre, se il miglioramento di aprile verrà confermato nei prossimi mesi.
COME SONO ANDATI I PRODOTTI IN SETTIMANA?
Ubs Japan Treasury 1-3y (-2,1%)
Nordea 1 norwegian bond BP (-0,1%); Wisdomtree Long Nok Short Eur (-0,4%)
iShares $ High Yield Corp Bond (+0,4%)
Xtrackers II High Yield Corporate Bond 1D (+0,5%)
iShares China CNY Bond (-0,5%)
Vanguard USD Treasury Bond Ucits Etf Dis (-0,4%); Xtrackers II US Treasuries Ucits Etf 1D (-0,4%)
Ishares Eu Govt Bond 5-7y Ucits Etf Dist (-0,1%)
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