Cosa dice lo spread tra Treasury e Bund?
Spread Treasury Bund
Spread Treasury Bund
Negli ultimi tempi i rendimenti sui mercati obbligazionari sono tornati a salire. A farlo sono stati soprattutto quelli dei titoli di Stato Usa, che sono cresciuti più di quelli europei – nel grafico sono riportati i rendimenti decennali di Treasury americani e dei Bund tedeschi. I motivi li abbiamo esposti in una recente analisi e quello su cui vogliamo focalizzarci oggi e il differenziale (lo spread) tra i rendimenti dei Treasury e dei Bund tedeschi.

Come vedi nel grafico qui in basso, infatti, questo differenziale è aumentato negli ultimi mesi, da fine dicembre 2023, esattamente nel periodo in cui sono tornati a salire i tassi in entrambe le sponde dell’Oceano. Negli Stati Uniti lo hanno fatto però di più ed ecco che il differenziale tra i decennali Usa e tedeschi è aumentato. Uno degli effetti di questo fenomeno è stato l’apprezzamento del dollaro nei confronti dell’euro.

Tuttavia, il differenziale tra Treasury e Bund, oggi su livelli storicamente molto elevati, è usato anche perché porta con sé informazioni sulle attese in fatto di mosse delle Banche centrali. L’allargamento dello spread, non solo sulle scadenze a 10, ma anche su quelle più corte – la parte più breve della curva dei tassi è quella più sensibile a cogliere le possibili variazioni nel cambio dei tassi ufficiali, è sintomo di come i mercati si attendano una Bce che taglierà sicuramente prima, e magari anche di più, della collega Fed. Unendo queste informazioni con quelle derivanti dalle attese sui tassi incorporate nei contratti futures, il risultato è: Bce taglia a giugno, la Fed no, che a questo punto potrebbe ritardare il primo taglio a settembre. E dopo? Negli Usa è incerto un secondo taglio entro dicembre, mentre nella zona euro sono ancora in pista attese per tre tagli totali.
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