Quei bond con cedola del 40%...

Valutare un investimento
Valutare un investimento
Negli ultimi mesi su Borsa Italiana sono state quotate alcune obbligazioni con cedole del 40% o 45% con scadenze anche brevi a prezzi che sono attorno a 100. Di fatto una cedola di questo genere già di suo fa gola e se accompagnata ad un prezzo che si aggira attorno alla parità, genera un rendimento a scadenza che può definirsi roboante.
È molto importante in questi casi non farsi guidare ciecamente dal rendimento particolarmente elevato, sia esso derivi da una cedola elevata o da un prezzo particolarmente basso oppure una combinazione di questi due fattori. L’atteggiamento deve essere sempre critico e chiedersi: come mai rende così tanto? La risposta è molto semplice: ci sarà qualche rischio insito in questo investimento. Nel caso dei due bond che abbiamo citato il rischio è legato alla valuta. La divisa in cui sono denominate queste obbligazioni è la lira turca e come abbiamo avuto modo di dirti più volte, oggi non è una valuta su cui puntare, neppure in ottica speculativa: non si può certo pensare che pur essendo il rendimento molto elevato la lira turca non possa perdere così tanto terreno in così poco tempo: lo ha fatto più volte in passato e le condizioni della Turchia, della sua inflazione… sono tali che non si può escludere che succeda di nuovo.
Non c’è però solo questo. Quel che ci interessa in questa sede è richiamare l'attenzione alla corretta valutazione di un investimento. Rimaniamo sull’esempio dei nostri bond in lire turche. Anche con un deprezzamento della lira turca tale per cui il rendimento, alla fine, sarà comunque positivo, non è detto che l’investimento sarà stato positivo. Non bisogna fermarsi, infatti, alla valutazione guardando solo al rendimento in termini assoluti. Se alla fine il rendimento sarà inferiore a quello che si poteva avere, a parità di scadenza e rating del bond, con un titolo in euro, puntare sulla lira turca non è stata una buona scelta.
Non solo. Il rendimento va guardato anche in termini di rischio. Se infatti il rendimento, alla fine, sarà superiore a quello di un omologo titolo in euro, anche in questo caso non bisogna dimenticarsi del rischio che si è dovuto sopportare per avere quell’extra-rendimento. In sintesi: non va scartato solo perché c’è il rischio di essere in perdita, ma anche perché non è detto che saprà generare un tale sovra-rendimento che giustificherà il maggior rischio. E questo è un approccio di cui bisogna sempre ricordarsi, non solo nel caso appena visto della lira turca.
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