Quelle obbligazioni che hanno sfiorato l'80% di guadagni...

Obbligazioni: diversificare con mercati e prodotti
Obbligazioni: diversificare con mercati e prodotti
Le obbligazioni argentine hanno conosciuto un 2024 molto positivo, con un guadagno del 79,8% [1] - ci riferiamo al total return, quindi guadagni in termini di prezzo più le cedole incassate. L’elezione a presidente di Milei, le sue riforme “lacrime e sangue” come si dice in questi casi (anche dette draconiane) e la lotta all’inflazione sono state apprezzate dal mercato. I rendimenti richiesti ai titoli argentini sono così scesi da inizio anno dal 25% al 13,6% lordo annuo, permettendo il forte incremento in termini di prezzo. Un ulteriore guadagno è arrivato con l’elezione di Trump: i due presidenti sembrano essere molto affini ed andare d’accordo e questo buon rapporto potrebbe facilitare accordi e collaborazioni tra i due Paesi, oltre ad aiutare l’Argentina con il Fondo monetario internazionale nella trattiva sul prestito.
Se il mercato richiede minori rendimenti significa che ritiene l’emittente meno rischioso, ma attenzione: il calo c’è stato, ma oggi le obbligazioni argentine sono ancora tra le più rischiose in assoluto nel panorama delle obbligazioni mondiali. Se si guarda ai Cds, infatti, oggi sono ancora a quota 1334 (!), un valore enorme, se si pensa che quelli italiani sono a 109 [2] oppure quelli greci a 110.
In altri termini, i bond argentini hanno guadagnato tanto perché partivano da valori bassissimi (i Cds erano a 2930 punti ad inizio 2024): di fatto quotavano su valori da default certo (e con un taglio al valore del debito elevato). Ora il rischio default è ancora molto elevato, e le quotazioni delle obbligazioni argentine sono ancora molto basse. D’altronde, la strada per il calo dell’inflazione e del successo delle riforme strutturali è molto lunga e l’esito finale è ancora del tutto incerto.
Questo significa che è assolutamente da evitare posizionarsi, anche speculativamente, sui singoli titoli argentini. Le obbligazioni argentine in dollari di cui abbiamo parlato, però, sono presenti nell’Etf consigliato per puntare sulle obbligazioni dei Paesi emergenti in dollari (all’8/11/2024 l’esposizione all’argentina era del 5,84%). Dunque, essendo stato consigliato per la prima volta ad metà gennaio 2024, questo Etf ha beneficiato dei guadagni messi a segno dalle obbligazioni argentine e così anche chi si è posizionato su questo prodotto. In generale si tratta del prodotto più adeguato per puntare anche sull’Argentina, ma non solo: si punta sui bond in valuta forte, il dollaro, dei Paesi emergenti.
Questo esempio conferma la validità e l'importanza di diversificare sia a livello di mercati su cui si punta, i bond sui mercati emergenti rientrano nella quota del 10% di investimenti speculativi e questo di suo già riduce l'esposizione a mercati più rischiosi all'interno del tuo patrimonio totale, sia a livello di singoli prodotti: un Etf, che a sua volta è un portafoglio di titoli diversificato, riduce ulteriormente l'esposizione a mercati rischiosi, senza però precluderti la possibilità di beneficiare di loro eventuali guadagni.
[1] È stato usato l’indice ICE BofA US Dollar Argentina Sovereign Index total return. È un indice delle obbligazioni argentine denominate in dollari, con duration media, attualmente, di 4,9 anni.
[2] Dato che i Cds argentini sono in dollari Usa, per omogeneità e per significatività del confronto sono stati presi i Cds in dollari anche per Italia e Grecia.
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