Obbligazioni Emergenti: com’è andata? Vale la pena investire ora?

Acquistare obbligazioni dei mercati emergenti
Acquistare obbligazioni dei mercati emergenti
Le obbligazioni dei mercati emergenti fanno parte dei nostri consigli speculativi extra portafoglio dal gennaio di quest'anno (vedi n° 1542), con un posizionamento però particolare. Non consigliamo infatti i bond nelle valute dei Paesi emergenti, ma quelli emessi in dollari Usa. La scelta è stata dettata dalla volontà di approfittare delle opportunità offerte dal mercato obbligazionario degli Emergenti, ma contenendo il rischio delle valute locali. Quest’ultime, infatti, tendono ad esser molto volatili, quindi subiscono forti oscillazioni, mentre posizionandosi sui bond in una valuta forte come il dollaro il rischio si riduce. I prezzi dei titoli saranno sempre esposti alle vicissitudini degli emittenti, ma si riduce quello legato al rischio-valuta. Questo posizionamento ha dato i suoi frutti? Se guardi la tabella a fondo pagina, puoi vedere come, dal primo consiglio dato, l’Etf Invesco Emerging Mkts Usd Bond (14,608 euro; Isin IE00BF51K132) sui bond in dollari Usa degli Emergenti ha reso di più di quelli che puntano sui titoli in valuta locale e di quello con copertura sul tasso di cambio. Ben più importante, però, non è tanto il sovra-rendimento, ma il fatto che questo Etf ha generato un rendimento, tenendo conto anche del rischio, migliore.
In tabella abbiamo messo in evidenza anche un altro aspetto, che rappresenta uno dei motivi per cui investire su questo prodotto. Abbiamo riportato il rendimento realizzato in termini di prezzo e quello tenendo conto anche dei dividendi staccati (il cosiddetto total return). Quel che si evince è che i guadagni messi a segno dall’Etf sono stati sia in termini di prezzo, ma anche per una quota importante determinati dai dividendi staccati. È molto forte il cosiddetto effetto “carry”, che è altro non è che il reddito delle cedole staccate – in questo caso i dividendi dell’Etf. Dunque, l’effetto carry si aggiunge al minor rischio-valuta evidenziato in precedenza.
Un terzo motivo per acquistare questo Etf è il rendimento. I bond che questo prodotto ha in portafoglio hanno un rendimento del 6,6% lordo a scadenza, che si confronta con un 3,2% lordo dei titoli in dollari mondiali (con pari scadenza). Quarto motivo: i bond emergenti in dollari hanno una correlazione non perfetta con i titoli di Stato in euro e Usa presenti nei nostri portafogli (vedi n° 1551): questo aumenta la diversificazione. Infine, l’Etf ti consente di posizionarti su un elevato numero di emittenti, anche particolarmente rischiosi, ad esempio l’Argentina, ma che sono anche quelli che, se tutto va bene, possono contribuire in maniera importante al rendimento finale dell’investimento.
I motivi sovra-esposti sono in grado di bilanciare i rischi che ovviamente gravano su questo tipo di investimento, quali quelli geo-politici, rallentamento dell’economia globale e eventuali rialzi dei tassi d’interesse Usa – vedi qui.
HARD CURRENCY VS LOCAL CURRENCY |
||||
Total return |
Rendimento prezzo |
R/R |
Sharpe |
|
Invesco Emerging Markets USD Bond UCITS ETF Dist |
8,2% |
3,6% |
0,11 |
0,051 |
SPDR BBG EM Loc Bd USD Base CCY HEUR UCITS ETF Acc (*) |
-1,3% |
-1,3% |
-0,015 |
-0,057 |
VanEck J.P. Morgan EM LC Bond UCITS ETF USD A |
0,5% |
0,5% |
0,009 |
-0,055 |
Xtrackers II JP Morgan EM Loc Gov Bd UCITS ETF 1D |
0,8% |
-5,1% |
0,014 |
-0,048 |
Dati dal 15/01/2024. (*) prodotto con copertura sul tasso di cambio. Var.: variazione di prezzo. R/R rapporto rischio rendimento. |
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