Un'obbligazione a lunga scadenza per una cedola elevata per molti anni?

Obbligazioni e cedole
Obbligazioni e cedole
Mi sono imbattuto nell'obbligazione Allianz 5.6% 03/09/2054 (97,97; Isin USX10001AD18): è vero che la scadenza è molto in là nel tempo, ma mi pare una cedola di tutto rispetto, in questo periodo ma anche in fasi di tassi più elevati. Vale la pena di investirvi?
Il bond suggerito in realtà ha diversi aspetti che devono essere approfonditi e che non lo rendono adatto per acquistarlo e lasciarlo in portafoglio per quasi trent'anni con la finalità di intascare delle cedole elevate.
Prima di tutto questa obbligazione ha un minimo di 200.000 dollari Usa: quindi non è accessibile a chiunque. Per ragionare in termini di diversificazione, quindi facendo in modo che nessun emittente pesi eccessivamente all'interno del proprio portafoglio, questo titolo è solo per patrimoni molto elevati (con un peso massimo del 5% il patrimonio totale deve essere di 4 milioni di dollari). Per patrimoni inferiori – sempre però di una cifra importante, significherebbe esporsi eccessivamente a un solo emittente e quindi questo bond non sarebbe adeguato in ottica di diversificazione del portafoglio.
FONTI DI INCERTEZZA SULLA CEDOLA
Già questo è un motivo per cui non si dovrebbe prendere in considerazione questo bond. Tuttavia, ammettiamo che il minimo non sia un problema: potremmo immaginare di gestire dei patrimoni particolarmente elevati oppure potremmo anche, per fare una dimostrazione di ciò che è importante guardare quando si cerca un'obbligazione, pensare che abbia un minimo decisamente più basso (lo ribadiamo, è a fini didattici). Questo titolo ha una cedola che non è fissa, pari cioè sempre al 5,6% lordo annuo. È infatti un tasso misto: avrà un periodo con il 5,6% e successivamente diventerà a tasso variabile.
Se dunque la volontà è di avere in portafoglio una cedola costantemente elevata per un periodo particolarmente lungo di tempo, come abbiamo spesso detto anche sconsigliando dei tassi misti o variabili nelle recenti analisi, il prodotto più adeguato è quello che consente di avere una cedola fissa nel tempo. Su un orizzonte temporale così elevato – si tratta di trent'anni - non si può fare nessun tipo di previsione sull'andamento dei tassi. Quello che però è certo è che si incontreranno molti cicli dei tassi, cioè situazioni in cui i tassi scenderanno e saliranno, periodi in cui saranno più elevati e periodi in cui saranno più bassi… L'ammontare della cedola che verrà pagata è quindi volatile. Se si cerca un investimento che dia una cedola fissa e importante nel tempo, bisogna cercare un bond a tasso fisso.
Se poi si cerca una cedola interessante per un periodo lungo periodo di tempo, e che sia anche costante, bisogna eliminare qualunque fonte di volatilità nel valore che questa cedola può assumere: dunque, oltre a scegliere il tipo di cedola, un'obbligazione denominata in una valuta diversa dall'euro comporta una volatilità nell'ammontare delle cedole una volta tradotte in euro. È vero che il dollaro è una valuta forte e che ha oscillazioni che possono anche storicamente essere in media all'interno di determinati livelli, ma ci sono stati anche periodi in cui a fronte di periodi di forza, il dollaro ha incontrato periodi di debolezza. In generale, però, le valute sono soggette ad alti e bassi, nel caso del dollaro la volatilità è inferiore a quella che potrebbe essere la volatilità di una divisa di un paese emergente, ma è comunque soggetta ad oscillazioni. Tradotto nella pratica, nell’arco di trent’tanni il valore in euro della cedola potrà essere sia più alto sia più basso: per un orizzonte temporale così ampio l'imponderabile è un fattore dominante nell'investimento. Il rischio è simmetrico, come spesso abbiamo ripetuto, quindi l'imponderabile può anche giocare a nostro favore con un dollaro persistentemente forte nei confronti dell'euro. Tuttavia, torniamo al principio basilare: non è il prodotto più adeguato se si cerca una costante cedola elevata. Un tasso misto, che avrà un periodo a tasso variabile e in più denominato in una valuta differente dall'euro, inserisce due fonti di incertezza elevata sull'ammontare della cedola.
IL RISCHIO RIMBORSO ANTICIPATO
C'è poi un altro aspetto. Il bond può essere rimborsato in anticipo dal 2034. Abbiamo evidenziato spesso che il rimborso anticipato è tanto più probabile tanto più il bond emesso da un emittente è caro rispetto al livello dei tassi in vigore sul mercato. Con tassi di mercato che sono scesi e sono sotto il costo dell'indebitamento dell’emittente, quest’ultimo sarà propenso a rimborsare in anticipo il bond. Bisogna anche tenere conto se queste obbligazioni sono denominate in una valuta diversa dal valore degli attivi di bilancio dell'emittente. Per esempio, se l'emittente ha attivi di bilancio in euro, allora potrebbe avere maggiore interesse a rimborsare il bond quando il dollaro è debole perché questo vorrebbe dire estinguere il debito pagandolo meno. Tuttavia, questo gioca a sfavore del valore del rimborso dell’investitore. Inoltre, avere un'obbligazione che può essere rimborsata prima della scadenza naturale comporta il fatto di non poter contare per l’orizzonte temporale che si aveva in mente di un'entrata periodica, oltre ad esporre al rischio di reinvestimento.
Attendi, stiamo caricando il contenuto