Tra le obbligazioni, quelle a breve scadenza sono una tipologia molto utilizzata e sono presenti sia nei portafogli dei piccoli investitori, sia in quelli dei grandi gestori. Sono spesso utilizzate anche più di quelle a lungo termine. Come mai queste tipologie di obbligazioni sono così presenti ed utilizzate?
I VANTAGGI E LE OPPORTUNITÀ
Le obbligazioni a breve termine si distinguono per la loro natura conservativa e la relativa stabilità del capitale. Il rischio di tasso d'interesse è infatti limitato dalla breve durata. Quest’ultima, infatti, limita significativamente l'esposizione alle fluttuazioni dei tassi. Anche un aumento sostanziale dei tassi di mercato avrà un impatto contenuto sul valore del titolo, che si avvicina rapidamente alla scadenza. Il rischio tassi d’interesse, dunque, è ridotto, in termini assoluti, e, ovviamente, anche se confrontato con i bond a lungo termine.
In generale, la liquidità risulta generalmente elevata, permettendo la vendita prima della scadenza senza dover per forza essere in perdita. Data la bassa reattività ai tassi di interesse e al fatto che si avvicinano alla scadenza, vi è la possibilità di vendere, in caso di bisogno, senza per forza rimetterci. A differenza di altri strumenti di liquidità, come i conti deposito, per i quali, se vincolati, vi è proprio l’impossibilità di ritirare i soldi prima del vincolo oppure si può farlo con una penalizzazione sul tasso – anche totale, questo aspetto dei bond a breve termine è senza dubbio un vantaggio in termini di liquidabilità.
A parità di tutte le altre condizioni, un'obbligazione (bond) con scadenza breve presenta generalmente un rischio di credito inferiore rispetto a un’obbligazione con scadenza lunga dello stesso emittente. Ad esempio, un bond che scade tra due anni sarà, in linea di massima, meno rischioso di un bond dello stesso emittente che scade tra dieci anni. Questo perché l’evoluzione della situazione economico-finanziaria di una società o di uno Stato è più prevedibile nel breve termine. Se oggi l’emittente è in buona salute, è meno probabile che la sua situazione possa deteriorarsi in modo significativo nei prossimi due o tre anni. Al contrario, su un orizzonte di dieci anni, ci sono molte più variabili ed eventi potenzialmente negativi che potrebbero compromettere la solidità dell’emittente. Tuttavia, questo non significa che ogni obbligazione a breve scadenza sia automaticamente meno rischiosa di una a lungo termine. Un bond con rating molto basso, anche se con scadenza a uno o due anni, può essere più rischioso di un bond con rating elevato che scade tra dieci anni.
Nell'ambito di un portafoglio diversificato, le obbligazioni a breve termine svolgono un ruolo stabilizzante, per i motivi detti prima, bilanciando investimenti più rischiosi come azioni, ma anche obbligazioni a lungo termine, che sono più esposte al rischio tassi.
Infine, in periodi di volatilità dei tassi d'interesse, questi strumenti offrono la possibilità di reinvestire frequentemente il capitale a condizioni di mercato aggiornate, evitando il rischio di rimanere bloccati su rendimenti non più competitivi.
SVANTAGGI E LIMITAZIONI
Il principale svantaggio è rappresentato dai rendimenti generalmente inferiori rispetto alle obbligazioni a lungo termine. Questo fenomeno, noto come "premio per la scadenza", compensa gli investitori per l'assunzione di rischi aggiuntivi sui periodi più lunghi. Solo infatti in situazioni anomale, quando la curva dei tassi e inclinata negativamente, cioè i tassi a breve sono più lati di quelli a lunga, non si ha questo premio. A seconda poi del livello dei tassi generali, i rendimenti a breve possono essere, in termini assoluti, più o meno elevati.
Rischio reinvestimento. In questo caso ci sono due facce della stessa medaglia: alla scadenza, gli investitori devono reinvestire il capitale in un ambiente di tassi che potrebbe essere meno favorevole, specialmente in periodi di discesa dei tassi d'interesse (e viceversa, e in quel caso è un vantaggio).
La necessità di reinvestire frequentemente può comportare costi di transazione ripetuti che riducono il rendimento netto dell'investimento - soprattutto se operi con banche con commissioni elevate.
Infine, concentrarsi esclusivamente su investimenti a breve termine può comportare la perdita di opportunità di crescita offerte da soluzioni più redditizie o più dinamiche. Ad esempio, avere obbligazioni in portafoglio a lungo termine non solo consente di avere rendimenti a scadenza più elevati, ma, per esempio, poter implementare strategie più attive, per esempio acquistare e vendere i titoli a più lunga scadenza per guadagnare dal rialzo dei prezzi con tassi in calo.