DEFINIZIONE, NATURA E DIMENSIONE DEL MERCATO DEI CAT BOND
I catastrophe bond sono titoli obbligazionari ad alto rendimento emessi da compagnie di assicurazione e riassicurazione attraverso apposite società veicolo (Special Purpose Vehicle - SPV) per trasferire il rischio di eventi catastrofici agli investitori sui mercati finanziari. Questi strumenti fanno parte della più ampia categoria degli Insurance-Linked Securities (ILS), ovvero titoli il cui rendimento è direttamente collegato a specifici rischi assicurativi.
Il meccanismo di funzionamento è relativamente semplice nel principio ma sofisticato nell'implementazione: se durante la vita dell'obbligazione non si verifica l'evento catastrofale predefinito, gli investitori ricevono cedole periodiche elevate e il rimborso del capitale a scadenza. Tuttavia, se l'evento catastrofale si manifesta, l'investitore può perdere parzialmente o totalmente il capitale investito, che viene utilizzato dall'emittente per far fronte alle richieste di risarcimento
Il mercato dei cat bond ha vissuto una crescita straordinaria negli ultimi anni. Nel 2024 le emissioni hanno raggiunto il record di 17,7 miliardi di dollari, mentre nei primi sei mesi del 2025 sono già stati superati i 17 miliardi di dollari di nuove emissioni. Il mercato complessivo ha raggiunto i 56 miliardi di dollari nel primo semestre 2025, con una crescita del 75% dal 2020.
RISCHI E OPPORTUNITÀ
La loro caratteristica più distintiva è la decorrelazione dal rischio sistemico: i risultati di questi investimenti non dipendono dall’andamento dell’economia o dalla volatilità dei mercati, ma esclusivamente dal verificarsi o meno di determinati eventi naturali, come uragani o terremoti.
In un contesto di normalizzazione monetaria, i cat bond si distinguono anche per i rendimenti particolarmente attrattivi, spesso superiori al 7-8%, offrendo così una fonte di yield competitiva rispetto ad altre asset class a reddito fisso. A ciò si aggiunge un vantaggio in termini di diversificazione, non solo per la natura del rischio, ma anche per la sua distribuzione geografica: sebbene la maggior parte delle emissioni sia ancora legata a eventi nordamericani, sta crescendo la presenza di bond legati a rischi europei, canadesi e di altre aree del mondo.
Dal punto di vista del profilo rischio-rendimento, i cat bond offrono elementi difficili da trovare altrove: una bassa volatilità (come dimostrato dall’indice Swiss Re Cat Bond, meno volatile dei corporate high yield), una durata media limitata di circa tre anni, che riduce l’esposizione al rischio tassi, e rendimenti non ciclici, indipendenti dai consueti alti e bassi dei mercati finanziari.
Naturalmente, non si tratta di investimenti privi di rischi. Il rischio primario è legato al verificarsi dell’evento catastrofale: in tal caso, l’investitore può perdere parte o tutto il capitale. Tuttavia, i dati storici sono incoraggianti: negli ultimi dieci anni, in oltre nove casi su dieci, il capitale è stato interamente restituito. Un altro elemento di attenzione è il rischio di modello: le previsioni si basano su simulazioni statistiche che, specie in un contesto di cambiamento climatico, potrebbero sottostimare frequenza o intensità degli eventi. Infine, c’è il rischio di base, che riguarda la discrepanza possibile tra le perdite effettive e quelle riconosciute dal contratto.
A completare il quadro, va ricordato che i cat bond hanno generalmente un rating non investment grade (B o BB), riflesso del rischio intrinseco di perdita del capitale. Sono dunque strumenti adatti a chi cerca rendimento e decorrelazione, ma è consapevole della natura specialistica e selettiva di questo mercato.