Regno Unito: rendimenti sempre più alti. Cosa fare?

Tassi, obbligazioni e sterlina
Tassi, obbligazioni e sterlina
I tassi di interesse sul debito britannico sono in costante aumento. Il tasso a 10 anni è vicino al 4,8%, mentre quello a 30 anni ha raggiunto il 5,6%, il livello più alto da quasi tre decenni. Il Paese si trova in una situazione difficile. L'economia ha continuato a rallentare nel secondo trimestre, con una crescita di appena lo 0,3% rispetto al trimestre precedente. Allo stesso tempo, l'inflazione continua a salire. Spinta dai prezzi dei trasporti (soprattutto aerei), del settore alberghiero e della ristorazione, e degli alimentari, a luglio ha raggiunto il 3,8%.
Il Paese si trova quindi ad affrontare uno scenario di stagflazione, difficile da gestire sotto molti aspetti. La Banca d'Inghilterra vorrebbe abbassare ulteriormente i suoi tassi di interesse per stimolare la domanda, ma, di fronte al rimbalzo dei prezzi, il margine di manovra della politica monetaria è molto limitato. Di fronte all'aumento dei tassi di interesse, sta anche rallentando il ritmo con cui si libera dei suoi asset di debito sovrano britannico, nel tentativo di stabilizzare il mercato. Anche il margine di manovra sul fronte della politica fiscale e di bilancio è limitato. Le difficili soluzioni che si presentano a chi si trova a Downing Street si scontrano con le promesse elettorali del Primo Ministro Keir Starmer. Di fronte a questa situazione poco promettente, gli investitori mostrano sfiducia nei confronti del Regno Unito.
La sterlina e le obbligazioni in questa valuta non sono da acquistare.
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