Opportunità e tensioni sul mercato obbligazionario

Obbligazioni: volatilità ed opportunità
Obbligazioni: volatilità ed opportunità
Questa settimana i mercati obbligazionari offrono rendimenti crescenti ma con rischi differenziati: per gli obbligazionisti, il filo conduttore resta la selettività: in un mondo di tassi in rialzo, le opportunità esistono, ma il rischio va pesato con grande attenzione.
I titoli di Stato giapponesi a 20 anni hanno raggiunto il rendimento più alto dal 1999, spinti da preoccupazioni sui conti pubblici e da un ridimensionamento della domanda estera. Dopo una prima parte dell’anno caratterizzata da acquisti massicci, gli investitori stranieri hanno ridotto drasticamente le posizioni, aumentando i rischi di instabilità sulla parte lunga della curva dei rendimenti. Un eventuale rialzo dei tassi da parte della Bank of Japan in autunno sembra sempre più probabile. Le obbligazioni in yen non sono da acquistare.
Anche in Cina i rendimenti si muovono al rialzo: il 30 anni ha toccato il massimo dell’anno al 2,12%. Il sell-off deriva soprattutto dal passaggio degli investitori domestici dai bond alle azioni, favorito dall’ottimismo sulla crescita economica e dai nuovi progetti infrastrutturali di Pechino. La People’s Bank of China, pur mantenendo un atteggiamento accomodante, ha rallentato il ritmo degli stimoli e introdotto nuove imposte sugli interessi obbligazionari, frenando la domanda. Alcuni operatori vedono però in questo arretramento un’occasione di acquisto, specie per investitori alla ricerca di valore relativo. Le obbligazioni in yuan sono presenti in portafoglio.
La situazione britannica appare più critica. I rendimenti dei Gilt hanno toccato i massimi da quasi trent’anni: 4,8% sul decennale e 5,6% sul trentennale. L’economia rallenta (crescita trimestrale allo 0,3%), mentre l’inflazione resta elevata al 3,8%. È lo scenario tipico di stagflazione, che limita i margini di manovra della Bank of England. La banca centrale, per contenere la pressione sui tassi, ha rallentato la riduzione del proprio portafoglio di Gilt, ma la fiducia degli investitori resta fragile. Le obbligazioni in sterline non sono da acquistare.
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