Obbligazioni Emergenti: come vanno? Cosa fare?

Obbligazioni Paesi Emergenti
Obbligazioni Paesi Emergenti
A gennaio 2024 avevamo dato, per la prima volta, una speculazione sui bond dei Paesi emergenti denominati in dollari con l’Etf Invesco Emerging Mkts Usd Bond (14,01 euro; Isin IE00BF51K132). Successivamente, l’acquisto di questo Etf è stato consigliato più volte e lo è tuttora. Ma come sta andando questo consiglio, che era e rimane comunque in ottica speculativa?
Dal momento che il prodotto è ancora consigliato, la data di acquisto può essere avvenuta in qualunque giorno tra il 15 gennaio 2024 e oggi. Nel grafico riportato qui sotto si mostra come sta andando l’investimento qualora l’Etf fosse stato acquistato in tutti i giorni compresi tra il 15 gennaio e oggi. La linea rappresenta, quindi il rendimento calcolato al prezzo di chiusura del 1° settembre, confrontato con il prezzo di acquisto nelle varie date mostrate. I rendimenti sono lordi e tengono conto dei dividendi reinvestiti.
Possiamo osservare che il rendimento è negativo per chi ha acquistato in un periodo compreso tra novembre 2024 e aprile 2025. Anche chi ha comprato nelle ultime settimane è ancora leggermente sotto il valore iniziale, sebbene un dato così a breve termine sia poco indicativo. La ragione principale è che, in quel periodo, il cambio euro/dollaro si trovava su quotazioni più elevate rispetto a quelle attuali: chi ha investito in quell’arco temporale si trova quindi penalizzato dal successivo deprezzamento del dollaro.
Ripetendo lo stesso esercizio utilizzando le quotazioni dell’ETF in dollari (sempre includendo i dividendi reinvestiti), si può invece notare che i rendimenti sono sempre positivi (tranne gli ultimi giorni, ma, come detto, è poco significativo). Questo accade perché, essendo quotato direttamente in dollari, non subisce l’effetto del cambio. In sintesi, il posizionamento sul mercato del debito emergente in dollari sta performando bene in termini di rendimento. Per un investitore in euro, invece, alcuni mesi del 2025 hanno risentito negativamente dell’andamento sfavorevole del cambio.
Le motivazioni alla base del consiglio di posizionarsi sul segmento del debito emergente in dollari rimangono tuttora valide, e la bontà di questo mercato è confermata dall’andamento dell’ETF in valuta originale. Per quanto riguarda il dollaro, oggi continua a far parte dei nostri portafogli e negli ultimi tempi si mantiene, al netto della volatilità, su quotazioni stabili. Il consiglio, quindi, rimane: acquistare per chi non l’ha ancora fatto, mentre per chi è già investito la raccomandazione è di continuare a mantenere la posizione.
Attendi, stiamo caricando il contenuto