Dollaro: sarà sempre la valuta mondiale di riferimento?
Dollaro: valuta internazionale anche in futuro?
Dollaro: valuta internazionale anche in futuro?
Il dollaro statunitense mantiene da decenni la sua posizione dominante nel sistema finanziario globale. Questa egemonia non è il risultato di un singolo fattore, ma di una convergenza storica, economica e istituzionale che ha radicato profondamente il biglietto verde nell’architettura economica mondiale. La debolezza delle quotazioni conosciuta in questo 2025, nuovi assetti geo-politici ed economici hanno riportato in auge la domanda se il dollaro sarà ancora la valuta internazionale per eccellenza. Sarà così? Per essere una valuta internazionale servono molte cose, politiche, economiche, ma anche di natura più “tecnica”, un insieme di fattori difficilmente raggiungibile da qualunque valuta, anzi, al momento non c’è nessuna vera alternativa che ha tutto quel che serve per rimpiazzare il dollaro. Nonostante il dibattito sulla “de-dollarizzazione”, le alternative restano deboli e frammentate. Per questo, anche nel futuro prevedibile, il dollaro continuerà a essere la valuta internazionale per definizione — il simbolo della fiducia, della stabilità e della liquidità globale.
LE FONDAMENTA DELLA SUPREMAZIA DEL DOLLARO
Il primo pilastro di questa leadership è la forza dell’economia statunitense. Con oltre un quarto del PIL mondiale, gli Stati Uniti rappresentano il motore economico del pianeta. La loro economia diversificata, dinamica e innovativa ispira fiducia, mentre la stabilità delle istituzioni democratiche e la trasparenza del sistema legale garantiscono sicurezza ai detentori internazionali di dollari.
Il dollaro è la valuta predominante nel commercio internazionale. Tra il 1999 e il 2019 ha rappresentato il 96% delle transazioni nelle Americhe e circa il 79% a livello mondiale (esclusa l’Europa). Oggi, circa il 50–60% dei pagamenti globali tramite SWIFT avviene in dollari (SWIFT si riferisce al sistema internazionale usato dalle banche per trasferire in modo sicuro messaggi e istruzioni di pagamento). Anche chi non commercia direttamente con gli Stati Uniti utilizza questa valuta come standard, segno della sua universalità economica.
Un ruolo decisivo in questa diffusione è svolto dal sistema del petrodollaro, nato nel 1973 con l’accordo tra Stati Uniti e Arabia Saudita, in base al quale il petrolio veniva prezzato esclusivamente in dollari. Tale meccanismo, esteso ad altri produttori come Kuwait, Qatar ed Emirati Arabi Uniti, ha generato una domanda strutturale e costante di dollari, rafforzando il suo status di valuta di riserva mondiale.
I mercati finanziari statunitensi sono i più ampi, liquidi e trasparenti al mondo. Questa liquidità consente agli investitori stranieri di acquistare facilmente titoli di debito americano e di muovere capitali in dollari con minimi costi di transazione. Il dollaro domina anche nei mercati valutari, dove partecipa a circa l’88–90% di tutte le transazioni globali, una quota che amplifica il cosiddetto effetto rete: più la valuta è usata, più diventa conveniente continuare a usarla.
Inoltre, la Federal Reserve gioca un ruolo cruciale come prestatore di ultima istanza per il mondo. Le sue linee di swap con le banche centrali straniere forniscono liquidità in dollari durante i momenti di stress finanziario, rafforzando la dipendenza globale dall’infrastruttura americana. Gli Stati Uniti, inoltre, controllano snodi chiave della finanza internazionale, come il sistema SWIFT, garantendosi un’influenza diretta sull’economia mondiale.
Attendi, stiamo caricando il contenuto