Nuove obbligazioni con cedole mensili
Obbligazioni con cedole mensili
Obbligazioni con cedole mensili
Société Générale ha lanciato due nuove obbligazioni: una è denominata in euro, l’altra in dollari, con una caratteristica: entrambe pagano cedole mensili.
Nel dettaglio, quella in euro - Sg Issuer Mc 24/10/2040 Call Eur (100,01; Isin XS3200900838) propone per il primo anno una cedola fissa annua dell’8,5 % lordo, pagata mensilmente; dopo il primo anno la cedola diventerà variabile e sarà calcolata con la formula «6 % – Euribor 3 mesi», con un minimo (il cosiddetto floor) allo 0 % e un massimo (il cosiddetto cap) al 6 %.
L’obbligazione in dollari - Sg Issuer Mc XS3200900911 Call Usd (100,16; Isin XS3200900911)- nei primi due anni offre una cedola fissa del 10 % lordo annuo, pagata anch’essa mensilmente. Dal terzo anno in poi passa a una cedola variabile, collegata al tasso USD CMS 1Y, e la formula sarà «7,25 % – USD CMS 1Y», sempre con floor allo 0 % e cap al 7,25 %.
Un’altra caratteristica comune ad entrambi i bond è la possibilità di un richiamo anticipato da parte dell’emittente: il bond in euro può essere richiamato già alla fine del primo anno, quello in dollari dalla fine del secondo anno.
La lunga scadenza, combinata a tassi variabili crea un’elevata incertezza sul rendimento. Se si cerca una cedola stabile, anche generosa, per un lungo periodo, meglio allora un bond a tasso fisso, con cedola più alta (e prezzo più alto). Vi è la certezza del rendimento a scadenza e del flusso periodico di cedole: per cui, è possibile pianificare e programmare entrate e uscite…
La scadenza è molto lunga e l’opzione di rimborso anticipata è una facoltà dell’emittente: non si può dunque fare affidamento sull’esercizio di questa facoltà per puntare su una scadenza più corta. Inoltre, l’emittente ha l’interesse a richiamare il bond solo se il costo del finanziamento è superiore a quello delle condizioni di mercato via via vigenti: in altri termini, se le cedole da pagare sono basse, il bond continuerà ad essere quotato, con l’investitore che deve aspettare la scadenza incassando cedole basse. Potrebbe ovviamente vendere prima della scadenza, esponendosi al rischio tassi e quindi al rischio di vendere in perdita.
La presenza di cedole fisse generose rende interessante la possibilità di ottenere un rendimento immediato. Questo introito potrebbe in parte bilanciare eventuali andamenti sfavorevoli dei tassi nei periodi successivi. In sostanza, l’investitore punta sul fatto che, nei rimanenti anni di vita dell’obbligazione, i tassi si mantengano a livelli tali da assicurare cedole in grado di avvicinarsi almeno al rendimento offerto da un titolo a tasso fisso con analoga durata e rischio. Tuttavia, anche se tale obiettivo venisse raggiunto, il vantaggio non sarebbe effettivo, poiché il rischio complessivo resterebbe più elevato a causa della variabilità delle cedole.
Un ulteriore aspetto da considerare è la facoltà dell’emittente di rimborsare l’obbligazione a partire dal secondo anno. Questa opzione potrebbe essere esercitata qualora le cedole da corrispondere risultassero più onerose rispetto al costo di finanziamento reperibile sul mercato. Di conseguenza, ciò che in un primo momento rappresenta un beneficio per l’investitore, potrebbe trasformarsi in un incentivo per l’emittente a richiamare il titolo, riducendo così il potenziale ritorno complessivo. Il consiglio è non acquistare.
Attendi, stiamo caricando il contenuto