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Posso compensare le minusvalenze usando gli zero coupon?
un anno fa - lunedì 13 settembre 2021
Obbligazioni
Lo spunto di riflessione su questa forma di investimento in strumenti finanziari ci viene da un lettore che ci scrive preoccupato dopo aver venduto i suoi bond Intesa Sanpaolo Spa 1998 zero coupon 18/02/28 . Ha, infatti, venduto un bond zero coupon a un prezzo superiore a quello di acquisto facendoci un bel guadagno.
Da investitore bene informato sa che questo guadagno è tassato, ma sa anche che se negli ultimi 4 anni ha chiuso degli investimenti in perdita ha maturato un “credito” nei confronti del fisco italiano. E sa che questo credito può essere sfruttato per abbattere le tasse che deve pagare sui suoi guadagni attuali. Però dalla contabile della banca gli risulta che di tasse ne ha pagate, e neppure poche e conclude: c'è qualcosa che mi sfugge?
LA STRANA TASSAZIONE DEGLI ZERO COUPON
Ciò che sfugge al nostro lettore è che la tassazione degli zero coupon è particolare. Non si basa solo sul prezzo di mercato del titolo, ma anche sul valore teorico del titolo calcolato in base all’evoluzione nel tempo del suo “scarto di emissione” cioè dello sconto rispetto al valore nominale di rimborso (pari a 100) che viene offerto a chi compra obbligazioni zero coupon per invogliarlo a fare l’acquisto. Vediamo con un esempio, e prendiamo lo zero coupon del nostro lettore.
Quando è stato emesso nel 1998 la banca promise di pagare dopo 30 anni 100 lire (allora si ragionava in lire) a chi in quel momento gliene avesse date poco meno di 19 lire. Di fatto un rendimento di quasi il 6% annuo. Come vedi nel grafico (linea in blu) queste circa 19 lire se il rendimento si fosse mantenuto pari al 6% nel tempo sarebbero cresciute in modo diverso e più costante rispetto al prezzo di mercato (linea arancione).
Il motivo di questa crescita differente è che i tassi sul mercato salgono e scendono, e i rendimenti dei titoli già emessi si adattano. Come? Cambiando il loro prezzo di mercato. In particolare, quando i tassi salgono i prezzi dei titoli scendono (vedi per esempio quello che è successo nel 2011 quando c’è stata la crisi di fiducia nei confronti dell’Italia che ha portato al governo Monti e ha fatto schizzare i rendimenti dei Btp).
Viceversa, quando i tassi di mercato scendono i prezzi dei titoli salgono. Ed è esattamente ciò che è successo al nostro titolo dopo il 2011 quando ha superato ampiamente il suo valore teorico.
Poniamo ora tu abbia comprato il titolo il 29 novembre del 2013. In quell’istante lo hai pagato un prezzo di 53,037. Poniamo che tu abbia deciso di rivenderlo lo scorso 31 luglio, avresti potuto farlo a un prezzo di 94,692. Il guadagno sarebbe stato di 94,692-53,037=41,655.
Ora se fossimo di fronte a una azione il calcolo delle tasse sarebbe semplice: 41,655x26%=10,803, ecco la tassa da pagare come tassa sul capital gain. Il che vorrebbe anche dire che se hai da parte minusvalenze pregresse puoi sfruttarle per compensare queste tasse e, al limite, se ne hai a sufficienza, non pagare nulla.
Ma visto che è uno zero coupon la cosa si complica. Ci sono due voci di guadagno da confrontare.
La prima è il guadagno sul prezzo teorico del titolo, lo vedi nella linea sottile nel grafico. Era intorno a quota 45,1 a fine novembre 2013 ed è a 69,3 a fine luglio 2021. La differenza è 24,2 e su questa differenza paghi le tasse del 26%. E si tratta di tasse che non puoi compensare con le minusvalenze pregresse perché sono “redditi da capitale” e non “redditi diversi”. Insomma, i due mondi non si parlano.
Poi c’è la differenza di prezzo al netto della differenza di valore teorico, e questa è pari a (94,692-69,3)-(53,037-45,1)=17,455. Su questa differenza paghi la tassa sul capital gain del 26%, tassa che puoi compensare con le minusvalenze pregresse e che quindi puoi anche finire per non pagare.
In soldoni il tuo guadagno di 41,655 va diviso in due parti, una pari a 24,2 e una pari a 17,455. La seconda può non essere tassata se hai minusvalenze pregresse. La prima, invece, è tassata e stop. Certo, ricorda che se non hai comprato il bond in emissione, non è che paghi le tasse per intero, in realtà quando hai acquistato il titolo quanto hai pagato teneva conto del disaggio di emissione già maturato in capo ai precedenti proprietari, quindi la tassa su quella parte l’hanno pagata loro, anche se a te ora sembra di pagare tutto.E questo è anche quanto risulta dalla contabile del nostro lettore che da una parte specifica l'imposta maturata sul disaggio di emissione (e la fa pagare) e da un’altra parte indica la plusvalenza calcolando la differenza tra prezzo netto e prezzo medio di carico, ma allo stesso tempo indica per questa plusvalenza una ritenuta pari a zero, segno che ha tenuto conto delle minusvalenze pregresse e non ha applicato le tasse.
LA VITA DI UNO ZERO COUPON
La linea sottile indica il prezzo di mercato dello zero coupon Intesa Sanpaolo Spa 18/02/28, la linea in grassetto descrive l’andamento del suo valore esclusivamente in relazione agli interessi che genera.
Gli zero coupon sono bond che non staccano cedole, cioè prodotti finanziari che generano redditi ogni anno (o ogni sei mesi), ma sono prodotti finanziari che generano la remunerazione del prestito al momento del rimborso.
Per fare questo sono venduti con uno “sconto” sul prezzo a cui saranno rimborsati. Tale sconto è tanto più alto quanto più sono elevati i tassi di interesse e tanto più sono gli anni che mancano alla scadenza del titolo. Nel caso del bond citato è stati collocato con uno sconto di oltre l’80% su quanto pagato dopo 30 anni.
Fiscalmente il titolo è trattato come se offrisse un maxi cedolone finale, per cui la tassazione è in larga parte assimilabile a quella delle cedole. Diciamo in larga parte perché il fisco tiene conto anche delle variazioni di prezzo del titolo che non sono necessariamente legate alla quota di cedolone (il rateo) maturata al momento in cui si vende il titolo. Questo non rende gli zero coupon tra i titoli che permettono di recuperare le minusvalenze preferiti dagli investitori.
La distinzione tra redditi da capitale e redditi diversi è un vero cruccio per chi voglia approfittare delle minusvalenze che ha accumulato in passato su investimenti in perdita nel proprio zainetto fiscale. Se vuoi sapere come funzionano le cose anche per altri prodotti finanziari come azioni, Etf e Fondi) ti invitiamo ad andare sul nostro sito www.altroconsumo.it/finanza e a visitare la sezione Fiscale e legale dove troverai numerosi articoli in cui affrontiamo questo tema e su come compensare eventuali minusvalenze e plusvalenze entro fine anno.