Accantonamenti
Accantonamenti: cosa sono?
Nel linguaggio contabile e finanziario, gli accantonamenti rappresentano delle voci importanti nei bilanci aziendali. Si tratta di scritture contabili con cui un’impresa decide di riservare una parte del proprio risultato economico per far fronte a spese future, perdite o debiti che, pur non essendo ancora certi nell’ammontare o nella scadenza, risultano certe o probabile la loro manifestazione.
In altre parole, un accantonamento è una somma che viene messa da parte oggi per coprire una spesa futura. Rientra tra le cosiddette passività potenziali: situazioni in cui l’impresa si aspetta di dover sostenere oneri legati a fatti già avvenuti, ma i cui effetti economici si manifesteranno in futuro.
Un classico esempio riguarda le cause in corso: se un’azienda è coinvolta in un procedimento legale e si ritiene che vi sia una probabilità elevata di dover risarcire una somma, è corretto effettuare un accantonamento per rischi, anche se il giudizio non è ancora concluso.
Gli accantonamenti sono regolati dal Codice Civile (art. 2424-bis e 2425), che impone alle imprese il rispetto del principio della prudenza, in base al quale devono essere contabilizzate anche le perdite presunte se legate a situazioni già in essere alla data in cui il rischio si è manifestato
Accantonamenti: come contabilizzarli correttamente
Dal punto di vista tecnico, gli accantonamenti si registrano tra i costi dell’esercizio nel conto economico e, parallelamente, generano un fondo nel passivo dello stato patrimoniale, detto fondo rischi e oneri. In pratica, l’azienda sostiene un costo oggi, pur non essendoci ancora un’uscita di cassa. È un modo per rappresentare in modo veritiero e prudente la propria situazione economico-finanziaria.
Esempio pratico: un’azienda, al 31 dicembre, è coinvolta in una controversia legale per la quale ritiene di dover probabilmente pagare 50.000 euro. La sentenza definitiva arriverà solo l’anno successivo, ma il rischio è concreto. In questo caso nel conto economico, verrà iscritto un costo di 50.000 euro tra gli oneri straordinari. Allo stesso tempo, nel passivo dello stato patrimoniale si registrerà un fondo per rischi di pari importo. Quando, l’anno successivo, il pagamento effettivo avverrà, si utilizzerà l’importo accantonato per coprire la spesa, evitando impatti negativi sul bilancio di quell’esercizio.
Quando è corretto fare un accantonamento?
Perché si possa contabilizzare un accantonamento, devono essere rispettati tre requisiti fondamentali (secondo i principi contabili nazionali OIC 31 e internazionali IAS 37):
- Esistenza certa o probabile di un obbligo alla data di bilancio;
- Natura determinata dell’obbligo, anche se l’ammontare può essere stimato;
- L’obbligazione è destinata a generare un costo o un’uscita futura.
È importante sottolineare che non è possibile accantonare liberamente: solo quando esiste una causa concreta e attuale che genera un rischio, si può procedere. Non sono ammessi accantonamenti "precauzionali" generici, non supportati da eventi specifici.
Gli accantonamenti, come abbiamo visto, danno origine a una specifica categoria di voci nel passivo dello stato patrimoniale, chiamata fondi per rischi e oneri. Questa sezione include tutte quelle somme destinate a coprire perdite o debiti futuri, di ammontare e/o scadenza incerti, ma derivanti da situazioni già esistenti alla data di chiusura del bilancio. I principali tipi di fondi che si possono trovare in bilancio includono:
- Fondi per rischi: legati a situazioni incerte come cause legali, garanzie prestate, controversie fiscali, obbligazioni ambientali;
- Fondi per oneri: legati a spese future già previste, come ad esempio interventi di manutenzione programmata, piani di ristrutturazione aziendale, o costi per personale da sostenere in futuro.
Dal punto di vista contabile, i fondi devono essere stimati in modo attendibile, utilizzando tutte le informazioni disponibili alla data di chiusura del bilancio. Se il valore dell’impegno non può essere stimato in modo ragionevole, l’accantonamento non si effettua: in quel caso si parlerà di semplice passività potenziale da segnalare in nota integrativa, ma non iscrivibile nel bilancio.
Una volta creato un fondo, nel corso degli esercizi successivi esso potrà essere:
- Utilizzato, quando si verifica effettivamente l’obbligo;
- Stornato, se il rischio o l’onere previsto viene meno;
- Aggiornato, se cambia la stima del costo.
Accantonamenti e investimenti: perché sono importanti per chi analizza un bilancio
Per un investitore o un analista, comprendere il ruolo degli accantonamenti è cruciale per valutare la solidità finanziaria e la trasparenza contabile di un’azienda. Gli accantonamenti offrono indicazioni importanti su:
- La prudenza nella gestione: un’azienda che accantona correttamente mostra attenzione nel prevedere e gestire i rischi futuri;
- Il livello di rischio implicito: fondi significativi possono indicare l’esistenza di cause legali, controversie o situazioni critiche;
- L’impatto sugli utili: gli accantonamenti, essendo costi, abbassano l’utile netto; quindi, un utile "depurato" da questi elementi può essere più realistico;
- La qualità del bilancio: l’assenza ingiustificata di fondi può indicare comportamenti contabili poco trasparenti o troppo ottimistici.
Va però tenuto presente che la valutazione dei fondi dipende anche dalla stima soggettiva dei manager. Per questo, è utile leggere anche la nota integrativa al bilancio, dove vengono spiegati criteri, metodi e motivazioni degli accantonamenti effettuati.
Conclusioni
Gli accantonamenti sono uno strumento fondamentale per rappresentare in bilancio le conseguenze economiche di eventi futuri legati a situazioni già in atto. Attraverso la creazione di fondi per rischi e oneri, le imprese rispettano il principio della prudenza e offrono una visione più realistica della propria situazione finanziaria.
Per chi investe o valuta aziende, leggere correttamente questi dati consente di cogliere segnali importanti sulla gestione del rischio e sulla qualità degli utili riportati. Anche se non comportano uscite immediate di cassa, gli accantonamenti anticipano costi futuri e influenzano in modo rilevante la performance economica e patrimoniale di un’impresa.