Azioni cicliche
Cosa sono le azioni cicliche?
Le azioni cicliche sono quelle che tendono a seguire, magari amplificandoli, gli alti e bassi del ciclo economico, cioè dell’alternarsi di periodi di crescita economica con altri periodi di rallentamento.
Quali sono le caratteristiche delle azioni cicliche?
1) Le società che le hanno emesse operano in settori relativi a beni e servizi non “essenziali”. Dato che si tratta, appunto, di beni e servizi a cui è possibile rinunciare, la domanda dei consumatori (e di conseguenza il fatturato delle aziende) aumenta nei periodi in cui l’economia prospera e la capacità di spesa delle famiglie aumenta, mentre accade il contrario quando l’economia è in crisi e le famiglie devono tagliare le spese. Pensa, per esempio, al settore tecnologico, a quello dell’auto, al settore turistico… e così via.
2) Poiché il fatturato (e quindi anche l’utile) di queste società è altalenante, anche i dividendi tendono a non avere un ritmo regolare, né per la cadenza né per l’importo.
3) La crescita, appunto, è altalenante, ma nel complesso è superiore alla crescita (moderata) registrata dalle azioni difensive. Analogamente, però, anche il rischio è superiore a quello delle azioni difensive.
Come si riconoscono le azioni cicliche?
Il modo più immediato, sebbene non sempre preciso, per riconoscere le azioni cicliche è proprio quello di verificare il settore in cui la società opera.
Un secondo sistema (non alternativo, ma complementare al primo) per verificare se un’azione è ciclica è controllare il suo beta: se è superiore a 1 significa che l’azione tende ad amplificare le oscillazioni (in positivo o in negativo) della Borsa, e questo è un indizio forte (seppur non senza eccezioni) del fatto che siamo di fronte a un’azione ciclica.
Conviene investire nelle azioni cicliche?
Come per le azioni difensive, la risposta è: dipende. Come ti abbiamo anticipato, il fatturato di queste società (e tendenzialmente, anche se non è una regola matematica, il prezzo delle loro azioni) tende a correre nei momenti di crescita dell’economia, e quindi può essere un buon momento per investirvi. Al contrario, in periodi di crisi economica tendono a soffrire più delle azioni difensive.
Attenzione, però, a due elementi. Il primo te l’abbiamo già anticipato: è vero che fatturato e prezzo delle azioni sono correlati, ma non sono legati a doppio filo. Ci possono essere molti altri fattori che influenzano la relazione e non è quindi sempre detto che a un aumento del fatturato corrisponda un aumento del prezzo dell’azione, e viceversa.
Il secondo elemento a cui fare attenzione è la tempistica: i mercati, in generale, tendono ad anticipare le notizie, per cui al momento dell’inizio della ripresa economica i titoli interessati potrebbero essere già saliti e aver già realizzato, se non tutto, una buona parte del progresso in Borsa. Tra l’altro, nella tempistica dell’investimento bisogna anche tener conto del fatto che ci sono azioni cicliche “precoci”, che tendono a salire alle prime avvisaglie di ripresa economica, e azioni cicliche “tardive”, che tendono a reagire solo quando la crescita è già iniziata ed è confermata dai dati macroeconomici. Tutto questo vale, ovviamente all’opposto, anche quando si parla del momento giusto per vendere le azioni, anziché comprarle.
Le azioni cicliche sono rischiose?
Sì, sono rischiose. Prima di tutto perché, comunque, si tratta di azioni, quindi di un investimento che non dà garanzia non solo del rendimento, ma nemmeno della restituzione del capitale investito. In secondo luogo, perché come abbiamo visto tendono a essere più “ballerine” di altre categorie come le azioni difensive, e vanno quindi maneggiate con particolare cura e nell’insieme di un portafoglio ben diversificato.
Come investire in azioni difensive?
Hai due possibilità: investire direttamente nelle singole azioni, oppure utilizzare i prodotti del risparmio gestito (fondi comuni e Etf). Nel caso delle azioni cicliche la diversificazione è ancora più importante che per l’investimento in azioni in generale. Se hai piccole somme a disposizione, quindi, valuta in particolare il risparmio gestito per essere sicuro di diversificare a sufficienza anche con un capitale limitato.
Questo, naturalmente, se parliamo di un investimento in ottica di lungo periodo. Se invece sei uno speculatore che vuole “cavalcare l’onda” del trend di mercato, puoi valutare entrambe le strade (azioni o risparmio gestito) anche con piccole somme, consapevole però che trattandosi di scommesse devi apportare solo il capitale che puoi permetterti di perdere nel caso in cui la scommessa andasse male.