Capitale di debito

Cos'è il capitale di debito?

Il capitale di debito di una società è l'insieme di tutti i prestiti, sotto qualunque forma, ottenuti da diversi soggetti. In pratica, è capitale di terzi che è stato semplicemente prestato alla società, e che per questo si contrappone al capitale proprio (o capitale di rischio) che è quello versato dagli azionisti o accumulato negli anni grazie agli utili.

All'interno del capitale di debito ci sono, poi, due grandi categorie di debiti: i debiti di regolamento e i debiti di finanziamento.

I debiti di regolamento sono quelli legati all'attività operativa di una società: per esempio quando i fornitori concedono delle dilazioni di pagamento, quindi la società ha ricevuto la merce ma deve ancora pagarla, e ha quindi un debito nei confronti dei fornitori.

I debiti di finanziamento, invece, non sono strettamente legati all'attività tipica, ma sono quei capitali che la società ha raccolto, in diversi modi, per finanziare la propria attività. Per esempio prestiti obbligazionari, prestiti bancari, mutui... Tutti questi tipi di debito possono, poi, essere classificati come debiti a breve termine (quando l'azienda li deve restituire in tempi relativamente brevi) e debiti a medio/lungo termine. Generalmente, come "spartiacque" tra debiti a breve termine e debiti a medio lungo termine si usa un orizzonte temporale di 12-18 mesi.

Anche se, come abbiamo appena visto, il capitale di debito comprende sia i debiti di regolamento sia i debiti di finanziamento, nell'accezione comune spesso il termine "capitale di debito" viene riferito in particolare ai debiti di finanziamento, anche perché sono quelli che più impattano sulla valutazione dell'azienda e quindi delle sue azioni (i debiti di regolamento, infatti, fanno parte del normale "business"). Nei prossimi paragrafi, quindi, ci concentriamo sul capitale di debito inteso proprio come capitale di finanziamento. 

Quali sono le caratteristiche del capitale di debito?

Le caratteristiche principali sono le seguenti: 

1) Obbligo di restituzione: a differenza del capitale versato dagli azionisti, che resta nella società a tempo indeterminato, il capitale di debito versato dai finanziatori deve essere restituito.

2) Interessi da pagare: gli azionisti guadagnano se e solo se l'azienda va bene. Chi invece presta all'azienda capitale di debito ha diritto a degli interessi, stabiliti fin dal momento del prestito, indipendentemente da come e quanto l'azienda è stata in grado di realizzare guadagni con questo capitale.

3) Scadenze e termini di pagamento definiti: come già accennato, il capitale di debito deve essere restituito. Questa restituzione deve avvenire a una data precisa, già stabilita al momento della stipula del prestito.

4) Potenziale impatto sulla liquidità aziendale. Questo è una conseguenza di quello che hai appena visto al punto precedente. Il capitale di debito deve essere restituito a una data precisa, indipendentemente dal fatto che in quel momento la società abbia tanta o poca liquidità in cassa. Se è un momento di scarsa liquidità, può capitare che l'azienda debba trovare altri prestiti per restituire quello in scadenza.

Quali sono i vantaggi del capitale di debito?

1) Non diluisce la proprietà: la società con questo mezzo raccoglie nuovi capitali, ma il "potere di controllo" degli azionisti rimane invariato. In altre parole, se un azionista possiede il 51% di una società, e ha quindi la maggioranza di voto in assemblea, continuerà ad avere il 51% dei voti anche dopo che la società ha raccolto capitale di debito. E la stessa cosa vale per chi ha una quota del 10% del capitale, del 20%, e così via.

2) Gli interessi che la società paga sul capitale di debito sono deducibili, quindi paga meno tasse.

3) Il costo del debito, cioè appunto gli interessi, spesso sono inferiori al costo del capitale proprio. Spesso non ci si pensa, ma anche il capitale proprio ha diritto a una remunerazione, per esempio con i dividendi. E in periodi, per esempio, di tassi bassi, questa remunerazione del capitale proprio può essere più costosa degli interessi su un debito, per cui può essere più conveniente emettere capitale di debito anziché capitale proprio (lo vedremo meglio nell'ultimo paragrafo).

Quali sono gli svantaggi del capitale di debito?

1) La rigidità degli obblighi di restituzione del capitale e degli interessi: se la società è in un periodo di difficoltà, oppure se ha bisogno di liquidità per finanziare nuovi progetti, un azionista dovrà armarsi di pazienza e rinunciare ai dividendi, ma i finanziatori che hanno concesso prestiti devono essere comunque ripagati, anche se magari la società in quel momento avrebbe bisogno di mantenere la liquidità in cassa per finanziare la propria attività.

2) Rischio di insolvenza: è una conseguenza del punto precedente. Se la società naviga in acque particolarmente agitate e non è in grado di restituire il prestito, tecnicamente scattano le procedure di insolvenza che, nei casi peggiori, possono arrivare al fallimento.

3) Possibile necessità di garanzie: a volte i finanziatori, per "fidarsi e concedere un prestito, richiedono che la società presenti delle garanzie, ad esempio un avallo da altri soggetti. E questo ha un costo, perché chi si offre come garante vuole essere, a sua volta, remunerato per il rischio che corre.

Ma allora, alla fine, avere un capitale di debito alto è un bene o un male?

Dipende. Nel "sentire comune", per esempio in famiglia, i debiti hanno in genere un significato negativo, ma per le società la questione è più complessa. Per un'impresa è "normale" finanziarsi per investire ad esempio in impianti, macchinari, eccetera, quindi il fatto che una società abbia dei debiti è la norma: sarebbe strano il contrario.

L'importante, insomma, non è quanto debito la società abbia, ma quanto è in grado di "farlo rendere". Se per esempio una società riesce a ottenere un prestito con interessi al 4%, ma riesce a farlo fruttare al 5%, l'1% di differenza è un guadagno, quindi più si indebita più sarà alto l'utile per gli azionisti. In finanza è il cosiddetto effetto-leva, se vuoi saperne di più ti consigliamo di consultare proprio la voce di glossario relativa all'effetto-leva.

Ovviamente, è un meccanismo che non può continuare all'infinito: più aumenta il rapporto tra capitale di debito e capitale proprio, più c'è il rischio che questo meccanismo si inceppi, portando anche a conseguenze estreme come il fallimento. Anche di questo ti parliamo nella voce di glossario relativa all'effetto-leva.