Capitale di rischio

Il capitale di rischio è la parte di capitale di un'impresa investito dall'imprenditore o dai soci. È costituito dal capitale sociale che è stato versato dai soci al momento della costituzione della società, a cui si aggiungono poi le riserve e gli utili accumulati nel tempo (e viceversa, può essere decurtato dalle eventuali perdite).

Perché si chiama capitale di rischio? Perché, a differenza del capitale di debito, in cui chi presta denaro all'azienda ha diritto a una remunerazione predefinita (gli interessi), nel caso del capitale di rischio non c'è nessun "diritto" a ricevere un compenso. In altre parole, il socio (o l'azionista, nel caso delle società per azioni) si assume il "rischio di impresa": se le cose vanno bene e l'azienda registra utili, il valore del suo investimento salirà. In caso contrario, se l'azienda registra una perdita, il capitale investito verrà eroso.

La differenza tra capitale di debito e capitale di rischio diventa ancora più evidente quando le cose precipitano e l'azienda fallisce: i creditori (quindi chi ha conferito alla società del capitale di debito) hanno diritto a essere rimborsati prima di coloro che, invece, hanno conferito alla società del capitale di rischio. Questi ultimi saranno rimborsati solo per ultimi, sempre, ovviamente, che resti qualcosa anche per loro (in gran parte dei casi di fallimento no).

Il rapporto tra capitale di debito e capitale di rischio è anche un indicatore molto importante e molto utilizzato per valutare la "salute" di una società. Su questo rapporto, puoi saperne di più consultando la voce di glossario relativa all'effetto-leva.