Doppia quotazione

Cos'è la doppia quotazione?

La doppia quotazione, o dual listing, si verifica quando una società decide di quotarsi (cioè di negoziare le sue azioni) non solo su un mercato "principale", ma anche su una o più Borse "secondarie".  Spesso la Borsa principale è quella dello Stato in cui ha sede la società (per le società italiane, quindi, la Borsa italiana di Piazza Affari), ma non è escluso che possa essere un'altra (per esempio il Nasdaq, che attira anche molte società non statunitensi). A questa Borsa principale se ne affiancano, poi, altre, magari in un secondo momento rispetto alla quotazione principale.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi per l'azienda?

Un primo vantaggio è legato al fatto che la società aumenta la propria visibilità facilitando le relazioni con investitori, analisti finanziari, ma anche con clienti e fornitori.

Un altro vantaggio della quotazione "plurima" è dato dalle maggiori opportunità di crescita nei mercati di quotazione, ad esempio attraverso acquisizioni e offerte pubbliche di scambio.

Un terzo vantaggio è legato al fatto che, quotandosi anche su un altro mercato, la società può accedere ad un nuovo "bacino" di capitali per finanziare la propria attività.

Infine, la maggior visibilità può aiutare ad attirare l'attenzione degli investitori "professionisti" (gestori di fondi comuni, hedge fund, fondi pensione...), il che può sostenere gli acquisti dell'azione e quindi il suo prezzo.

In contropartita a tutto questo, gli svantaggi sono legati all'aumento degli oneri (quotarsi, e rimanere quotato, è un procedimento costoso) e una maggior complicazione della gestione, per rispettare gli adempimenti richiesti da ciascun mercato di quotazione.

Quali sono i vantaggi e gli svantaggi per l'investitore?

I vantaggi per la società, se si traducono in un miglior andamento del prezzo del titolo, si traducono in un vantaggio anche per gli azionisti, che in fin dei conti non sono altro che i proprietari dell'azienda stessa.

Inoltre, ci possono essere dei vantaggi pratici, legati al fatto che le banche, in genere, non permettono di investire in tutte le Borse mondiali: se il titolo è quotato su più mercati, aumenta la probabilità che tu possa acquistarlo, perché se non hai accesso a una Borsa magari hai accesso a un'altra.

Attenzione, però, perché ci sono anche rilevanti "rovesci della medaglia" di cui tener conto. Spesso le quotazioni sui mercati secondari sono meno "liquide", ci sono cioè molte meno transazioni, e questo può renderti più difficile acquistare o rivendere il titolo, o puoi riuscire a farlo a prezzi distanti da quelli a cui puntavi.

In secondo luogo, può capitare che i titoli quotati su mercati secondari siano esclusi da operazioni straordinarie (come un' Opa, per esempio), il che in genere penalizza l'investitore.

Infine, può capitare (ed è successo spesso, per esempio, con titoli esteri quotati al mercato tedesco Xetra) che la quotazione secondaria sia revocata, anche in tempi brevi e senza particolari attenzioni informative nei confronti degli investitori. E chi ha comprato su quel mercato può trovarsi, quindi, in difficoltà nel rivendere i propri titoli.

Per tutti questi motivi, consigliamo di acquistare sempre le azioni sul loro mercato principale di quotazione, anche nel caso in cui le commissioni da pagare alla banca fossero un po' più basse acquistando i titoli su un mercato secondario.