Double dip

Che cos’è il double dip?

Nel linguaggio economico e finanziario, l’espressione double dip indica una dinamica in cui un’economia, dopo essere entrata in recessione e aver mostrato un primo accenno di ripresa, ricade nuovamente in recessione in un arco di tempo relativamente breve.

Letteralmente significa “doppia immersione”, un’immagine che descrive con efficacia l’andamento di un ciclo economico che fatica a tornare stabile. Il concetto, nato nell’analisi macroeconomica, è diventato rilevante anche per chi investe, perché una doppia recessione può influire su mercati finanziari, sentiment degli investitori e strategie di allocazione del capitale.

Per definizione, una recessione è un periodo prolungato in cui l’attività economica si contrae, generalmente misurata da più trimestri consecutivi di calo del PIL o da indicatori combinati (produzione industriale, occupazione, redditi reali, consumi). Quando, dopo una prima fase recessiva, l’economia mostra segnali di ripresa e poi torna nuovamente a registrare una contrazione, si entra nel territorio del double dip.

Il fenomeno non è frequente, ma può verificarsi in contesti particolarmente volatili, segnati da shock esterni (come crisi energetiche o sanitarie), incertezze politiche, inflazione elevata o politiche monetarie restrittive. In questi scenari, la ripresa iniziale può risultare fragile e insufficiente a sostenere una crescita duratura, esponendo l’economia al rischio di una seconda discesa.

La rilevanza del double dip non riguarda solo gli economisti: per risparmiatori e investitori può rappresentare un elemento di incertezza. Le decisioni di investimento, infatti, sono spesso condizionate dalle aspettative sul ciclo economico. Un contesto di double dip può quindi influire sulla percezione del rischio, sui prezzi degli asset finanziari e sulla volatilità dei mercati.

Come funziona

Il meccanismo che porta a un double dip si può osservare attraverso l’evoluzione di alcuni indicatori economici chiave. Solitamente si sviluppa in tre fasi:

Prima recessione: il ciclo economico entra in una fase negativa, con calo della produzione, diminuzione degli investimenti delle imprese, consumi più deboli e aumento dell’incertezza da parte di famiglie e imprese.

Ripresa temporanea: dopo l’intervento di politiche fiscali o monetarie, o semplicemente grazie all’adattamento del sistema economico, emergono segnali di miglioramento. Crescono timidamente consumi e produzione, i mercati finanziari si stabilizzano, e gli indicatori anticipatori mostrano maggiore ottimismo.

Ritorno in recessione: se le cause iniziali non sono completamente risolte o emergono nuove difficoltà, l’economia può nuovamente rallentare e ricadere in recessione. Questo secondo calo tende a generare maggiore preoccupazione, perché evidenzia la fragilità della ripresa appena avvenuta.

Le sue implicazioni

In generale, i mercati finanziari reagiscono non solo alla situazione attuale, ma alle aspettative future. È quindi possibile che:

- Durante la prima recessione si verifichino correzioni nei mercati azionari, aumento della volatilità e movimenti verso asset percepiti come più stabili. 

- Durante la ripresa temporanea, gli investitori tornino gradualmente a prendere rischio, sostenendo i prezzi delle attività più sensibili al ciclo economico.

- Quando emergono segnali che la ripresa è fragile, i mercati possano riprezzare rapidamente le aspettative, anticipando il rischio di una seconda recessione. Questo può portare a nuove fasi di volatilità e di correzione.

Non si tratta di una regola fissa. Ogni situazione economica è diversa e le reazioni dei mercati dipendono anche dalle politiche adottate dai governi e dalle banche centrali. Tuttavia, il meccanismo alla base resta quello: una doppia oscillazione del ciclo economico può riflettersi in movimenti altrettanto oscillanti sui mercati.

È importante sottolineare che il double dip non implica necessariamente un crollo marcato dei mercati né indica automaticamente la necessità di modificare strategie d’investimento. Molto dipende dalla tipologia di strumenti finanziari detenuti, dall’orizzonte temporale e dalla propensione al rischio dell’investitore.

In generale, un contesto di potenziale double dip è uno scenario che incrementa l’incertezza, e l’incertezza tende a rendere rilevante la diversificazione e un approccio disciplinato nella gestione del risparmio.

Un altro elemento centrale riguarda le politiche economiche. Le banche centrali, in fase di double dip, possono trovarsi di fronte a scelte complesse: a volte un eccesso di restrizione monetaria può contribuire a raffreddare la ripresa; viceversa, interventi troppo espansivi potrebbero alimentare inflazione o squilibri finanziari. Gli investitori monitorano queste dinamiche perché influenzano i tassi di interesse, il costo del credito e l’attrattività degli asset.