Stock picking
Che cosa è lo stock picking?
Il termine stock picking indica la scelta selettiva dei titoli azionari nei quali investire, con l’obiettivo di individuare quelli che, in base alle analisi effettuate, potrebbero ottenere una performance superiore alla media del mercato o di un determinato indice di riferimento. In altre parole, chi pratica stock picking non acquista “il mercato nel suo insieme”, ma punta su singole aziende considerate promettenti.
Questo approccio è tipico della gestione attiva, in contrapposizione alla gestione passiva, che invece si limita a replicare l’andamento di un indice (come il DAX o lo S&P 500).
Come funziona
Il processo di stock picking parte dall’analisi dei singoli titoli azionari. Esistono due principali metodologie:
- Analisi fondamentale, che valuta la solidità e il valore intrinseco di un’azienda attraverso dati economici, finanziari e patrimoniali. Si esaminano bilanci, utili, flussi di cassa, prospettive di crescita, settore di appartenenza e posizione competitiva. L’obiettivo è stimare se il prezzo di mercato di un’azione sia inferiore o superiore al suo valore reale.
- Analisi tecnica, che invece si basa sull’osservazione dei movimenti passati dei prezzi e dei volumi delle azioni, cioè di quanto e con quale frequenza vengono scambiate. Chi utilizza questo metodo non guarda tanto ai bilanci o ai risultati economici delle aziende, ma ai grafici che mostrano come si è comportato il prezzo nel tempo. L’idea di fondo è che i prezzi seguano spesso dei modelli o dei trend che possono ripetersi. Analizzando questi grafici, l’investitore cerca di capire se il valore di un’azione sta salendo, scendendo o restando stabile, e prova così a individuare i momenti più favorevoli per comprare o per vendere.
Nella pratica, lo stock picker elabora una strategia di selezione basata su criteri oggettivi e soggettivi.
Il portafoglio risultante è spesso concentrato su un numero limitato di titoli, poiché la filosofia dello stock picking si fonda sulla convinzione che una selezione accurata possa generare rendimenti migliori della media del mercato. Tuttavia, ciò implica anche una maggiore esposizione al rischio specifico delle singole società scelte.
Vantaggi e rischi
Il principale vantaggio dello stock picking è la possibilità, almeno teorica, di ottenere rendimenti superiori rispetto a quelli di un indice di riferimento. Se le analisi e le scelte si rivelano corrette, l’investitore può beneficiare delle performance positive di aziende che si distinguono per risultati, innovazione o capacità di crescita. Inoltre, permette di costruire un portafoglio personalizzato, coerente con i propri obiettivi, convinzioni o valori (ad esempio privilegiando titoli sostenibili o legati a determinati settori).
D’altra parte, comporta anche rischi significativi. Il primo è l’errore di valutazione: stimare in modo impreciso il valore di un’azienda o le sue prospettive può portare a perdite. Inoltre, il mercato azionario è influenzato da numerosi fattori esterni - economici, geopolitici o psicologici - difficilmente prevedibili. Anche i gestori professionisti, pur disponendo di strumenti e competenze avanzate, non riescono sempre a “battere il mercato” nel lungo periodo.
Un altro rischio riguarda la scarsa diversificazione: concentrarsi su pochi titoli amplifica l’impatto negativo di eventuali andamenti sfavorevoli. Infine, lo stock picking richiede tempo, conoscenze e capacità analitiche non sempre alla portata di tutti gli investitori.
In sintesi, lo stock picking rappresenta un approccio attivo e selettivo agli investimenti azionari, basato sull’analisi e sulla valutazione delle singole società. Può offrire opportunità di rendimento superiori, ma espone anche a rischi più elevati rispetto a strategie passive e diversificate.