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Questionario MiFID: la bussola che ti aiuta a investire con consapevolezza

Mifid

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Data di pubblicazione 11 novembre 2025
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Spesso viene visto come una formalità noiosa, ma il questionario MiFID è uno strumento prezioso per chi vuole investire in modo sicuro. Ecco perché è importante e come funziona davvero.

Quando ti chiedono di “fare il questionario MiFID”…

Se hai mai deciso di investire dei risparmi — magari aprendo un conto titoli — ti sarà capitato di sentire questa frase: “Dobbiamo compilare il questionario MiFID”. A quel punto, potresti aver pensato: “Ancora carte da firmare, l’ennesima burocrazia!”

Dietro quel questionario c’è invece uno strumento pensato proprio per te, per proteggerti e aiutarti a fare scelte d’investimento più consapevoli. Serve a capire che tipo di investitore sei, quanto conosci il mondo finanziario e quanto rischio sei disposto a correre. In base alle risposte, la banca o l’intermediario potranno offrirti solo prodotti adatti al tuo profilo — né troppo complessi, né troppo rischiosi.

Cosa significa davvero MiFID

La sigla MiFID sta per Markets in Financial Instruments Directive, ovvero Direttiva sui mercati degli strumenti finanziari. Dietro questo nome un po’ tecnico si nasconde una norma europea che ha rivoluzionato il modo in cui si investe in tutta l’Unione Europea.

L’obiettivo è semplice ma fondamentale: chi propone un investimento deve mettere al centro la tutela del risparmiatore.

In pratica, la MiFID impone a banche e intermediari di agire con trasparenza e responsabilità, fornendo informazioni chiare e proponendo solo prodotti adeguati al profilo di chi investe.

È una sorta di patto di fiducia tra chi offre e chi acquista strumenti finanziari: serve a evitare che il piccolo risparmiatore si ritrovi con prodotti troppo rischiosi o inadatti, solo perché li ha sottoscritti senza comprenderli fino in fondo.

Entrata in vigore nel 2007 e aggiornata nel 2018 con la MiFID II, la direttiva ha rafforzato le tutele: più trasparenza sui costi, più attenzione alla gestione dei conflitti di interesse, e una profilazione del cliente più accurata — che inizia proprio con il questionario MiFID.

L’idea di fondo è semplice: chi ti propone un investimento deve prima conoscerti bene. Un po’ come un medico che non prescrive una cura senza sapere chi ha davanti, anche la banca deve “diagnosticare” il tuo profilo d’investitore prima di suggerirti dove mettere i tuoi soldi. 

Cosa ti chiede il questionario MiFID

Il questionario MiFID è diviso in tre parti principali, ma non farti spaventare: non è un esame. Serve solo a raccogliere alcune informazioni su di te, in modo chiaro e strutturato.

  1. Conoscenze ed esperienza: ti verrà chiesto se hai già investito, che tipo di strumenti conosci (azioni, fondi, obbligazioni…) e quanto ti senti a tuo agio con i rischi dei mercati.
  2. Situazione economica: qui si parla di reddito, patrimonio, spese, ma anche di obiettivi: stai investendo per il futuro, per integrare la pensione, o per far crescere un capitale?
  3. Propensione al rischio: infine, ti verrà chiesto quanto sei disposto a sopportare eventuali perdite. Sei più tranquillo se il tuo capitale resta stabile o accetti qualche oscillazione pur di ottenere rendimenti maggiori?

Non ci sono risposte giuste o sbagliate: ogni profilo è valido, purché rispecchi la tua realtà.

Il risultato: il tuo profilo d’investitore

Alla fine del questionario, la banca elabora il tuo profilo MiFID, cioè una sorta di identikit finanziario. Puoi risultare, ad esempio:

  • Prudente, se preferisci la sicurezza e temi le oscillazioni dei mercati.
  • Bilanciato, se cerchi un equilibrio tra rischio e rendimento.
  • Dinamico o aggressivo, se accetti di correre qualche rischio in più per cercare guadagni più elevati.

Questo profilo servirà da guida per tutte le future proposte d’investimento. L’intermediario non potrà offrirti strumenti fuori dal tuo profilo — a meno che tu non lo richieda espressamente, assumendoti la responsabilità. Insomma, è un modo per evitare che qualcuno ti venda un prodotto inadatto, solo perché “rende di più”.

Perché conviene prenderlo sul serio

Molti compilano il questionario MiFID distrattamente, rispondendo a caso pur di finire in fretta. Eppure, questo è un errore: quelle risposte possono determinare che tipo di investitore risulti agli occhi della banca e quindi quali prodotti ti verranno proposti in futuro.

Rispondere con sincerità è il modo migliore per proteggere i tuoi risparmi e costruire un piano d’investimento coerente con i tuoi obiettivi. È anche un’occasione per conoscerti meglio: ti aiuta a capire quanto sei disposto a rischiare, quanto contano per te la sicurezza o il rendimento, e come si muove davvero il tuo denaro.

In sintesi

Il questionario MiFID non è un obbligo burocratico e non è un test da superare, ma un tuo alleato. È lo strumento che ti permette di investire in modo più sicuro, trasparente e adatto a te. Serve a conoscere meglio se stessi come investitori e a creare un percorso finanziario coerente.