Ha mai sentito parlare della rendita contro-assicurata? Sai come funziona?

Rendita contro-assicurata
Rendita contro-assicurata
Spesso, uno dei fattori che non rendono amate le rendite dei fondi pensione è la paura che, dopo aver accumulato per tutta la vita soldi nel fondo, poi non si riescano ad utilizzarli tutti, ma si teme che si possano perdere. In realtà modi per evitare che ciò accada ci sono. Uno è scegliere la rendita vitalizia contro-assicurata (con restituzione del montante residuale, se esistente). Questa rendita è pagata finché sei in vita – lo dice l’aggettivo “vitalizia” nel nome.
Al momento del decesso, però, il capitale eventualmente rimasto, cioè la differenza tra quanto avevi accumulato e quanto ti è stato erogato negli anni, va all’erede designato (se non è rimasto nulla, perché è stato erogato più di quanto accumulato, quest’ultimo non avrà nulla). Di fatto è una sorta di assicurazione sul fatto che alla tua morte nulla di quanto hai accumulato nel fondo vada “perso”. È dunque la rendita da scegliere se questo è il tuo obiettivo principale. Questa “assicurazione” ha un costo: questa rendita è più bassa della vitalizia immediata, perché devi pagare l’”assicurazione” di essere sicuro che nulla andrà perso.
Non è però da scegliere se il tuo obiettivo è quello di sostenere finanziariamente l’erede dopo la tua morte. Con la rendita contro-assicurata, infatti, non è detto che rimarrà qualcosa all’erede: quindi non è un aiuto economico certo, e anche se c’è, come visto, è di ammontare variabile e potrebbe essere anche esiguo e poco utile. Se invece il tuo obiettivo è dare sostegno finanziario all’erede, devi scegliere la rendita reversibile, perché quest’ultima verrà pagata fino alla morte del beneficiario e l’ammontare è certo. Già a priori.
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