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Quella paura di sbagliare che ci blocca...

Avversione al rimpianto e scelte pensionistiche

Avversione al rimpianto e scelte pensionistiche

Data di pubblicazione 24 giugno 2025
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Avversione al rimpianto e scelte pensionistiche

Avversione al rimpianto e scelte pensionistiche

...e non ci fa però fare le scelte giuste per il nostro futuro. Ecco l'avversione al rimpianto e come incide sulle nostre scelte

L’avversione al rimpianto è un bias comportamentale per cui le persone preferiscono evitare scelte di cui potrebbero pentirsi in futuro. Viene definito come l’emozione spiacevole di rendersi conto (o immaginare) che la situazione attuale sarebbe stata migliore se avessimo agito diversamente. Gli studi di finanza comportamentale mostrano che questo timore induce spesso a scegliere l’inazione o a restare nello stato attuale, anziché correre il rischio di prendere decisioni sbagliate. In pratica gli individui preferiscono non decidere (status quo) per evitare il rimorso legato a un’azione sbagliata, dato che psicologicamente il rimpianto da “aver fatto” una scelta errata è spesso più intenso del rimpianto da “non aver fatto” nulla.

EFFETTI SULL’ADESIONE AI FONDI PENSIONE

Applicato alle scelte previdenziali, l’avversione al rimpianto può ridurre la propensione a aderire a un fondo pensione. In contesti volontari, molti lavoratori procrastinano la decisione per timore di fare la scelta sbagliata e pentirsene in. Ricerche empiriche sui fondi negoziali italiani evidenziano che se un lavoratore è obbligato a scegliere, spesso preferisce in realtà non decidere, accettando l’opzione predefinita indicata dalla normativabancaria.it. Questo atteggiamento è legato sia alla bassa fiducia e comprensione degli strumenti pensionistici, sia all’ansia di compiere una scelta irreversibile che possa risultare subottimale. Per esempio, se il default normativo è la mancata destinazione del TFR al fondo, l’inerzia indotta dal bias fa rimanere molti lavoratori nel regime pubblico, con conseguente bassa partecipazione ai fondi integrativi.

Gli studi suggeriscono poi che in situazioni di sovraccarico informativo, il timore del rimpianto accentua il fenomeno del “non scelgo mai, così non mi pento”. Ad esempio, in paesi come il Regno Unito l’introduzione dell’auto-enrollment (adesione automatica) è stata motivata proprio per sfruttare l’avversione al rimpianto, spostando l’inazione dalla non partecipazione alla partecipazione automatica. Dopo il 2012 il numero di iscritti ai piani pensionistici britannici è decuplicato: da circa 0.9 milioni nel 2011 a 10.6 milioni nel 2019, dimostrando che un default di partecipazione sfrutta l’inerzia in modo favorevole. In modo analogo, in Italia la riforma del 2007 ha introdotto il silenzio-assenso sulla destinazione del TFR: se il lavoratore non decide entro 6 mesi, il TFR futuro viene automaticamente versato a un fondo pensione collettivo. Questo provvedimento sfrutta proprio la tendenza a non agire degli individui, orientandoli all’adesione anziché lasciarli nel sistema pubblico.