Quando si sente parlare di bias dello status quo ci si riferisce alla preferenza per lasciare tutto inalterato. In altre parole, la situazione attuale - dei nostri investimenti, di quello che facciamo nella nostra vita… - è preferita rispetto ad altre possibili soluzioni. Si tende così a lasciare tutto com’è, senza prendere in considerazione alternative o nuove soluzioni. Il bias dello status quo è comunque molto diffuso e molto studiato in psicologia e si presenta per tre motivi.
Il primo è l’avversione alla perdita. Se dobbiamo cambiare qualcosa valutiamo tutti i pro e i contro. Tra quest’ultimi ci saranno anche potenziali perdite – un nuovo investimento può portare guadagni, ma anche perdite… - e, come abbiamo avuto modo già di approfondire, le perdite hanno un impatto maggiore rispetto ai guadagni e questo porta le persone ad essere meno propense a cambiare.
Un secondo elemento che interviene a generare il bias dello status quo è la paura dell’incertezza: quello che abbiamo lo conosciamo, nel bene e nel male sappiamo cosa può dare e quali sono i suoi limiti. Il nuovo, però, porta con sé incertezze, che creano ansia e paure.
Un terzo elemento è legato alla resistenza al cambiamento. Tutto quello a cui siamo abituati, e diventato parte del nostro quotidiano, lo abbiamo in un certo senso assimilato e lo sappiamo gestire. Sostituirlo con qualcosa di nuovo significa rimettersi in gioco, doversi confrontare con nuove situazioni, perdere la tranquillità data dall’abitudinarietà della situazione precedente.
Spiegato, a livello psicologico, perché interviene il bias dello status quo, è possibile vedere come può influenzare le nostre scelte di investimento, ma anche come si può sconfiggere.
A causa dello status quo non si cambiano gli investimenti, anche quelli che non rendono più oppure in perdita, non si valutano nuove opportunità e spesso si tende a non diversificare e ad acquistare solo quello che si conosce.
Come evitare oppure superare questo bias? Mettere in dubbio, o se preferisci mettere alla prova, le tue certezze e i tuoi investimenti. Fai un controllo periodico dei tuoi investimenti e valuta se sono ancora validi o meno. Diciamo una cosa: non bisogna cambiare tanto per cambiare oppure non è assolutamente detto che qualcosa di nuovo sia sicuramente migliore di quello che già abbiamo o facciamo. Tutte le situazioni vanno valutate. Potrebbe essere che molti dei tuoi investimenti siano migliori delle nuove alternative e non dovrai intervenire, ma potrebbe essere che alcuni correttivi vadano comunque fatti.
Seconda cosa: diversifica. Questo ti consente di ridurre il rischio, quindi anche l’avversione alle perdite ha meno presa, e fa anche meno paura l’incertezza del cambiamento.