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Bancasicura 2021: come stanno le banche italiane?
6 mesi fa - lunedì 27 dicembre 2021
bancasicura
Dopo quasi due anni di emergenza da pandemia, lo stato di salute delle banche italiane, negli ultimi mesi e stando ai più recenti dati resi noti dall’Eba (l’Autorità bancaria europea, European banking authority), ha conosciuto un miglioramento. Dopo aver a lungo impensierito l’Europa per l’altro livello di NPL (non performing loans, i “crediti marci” di cui ti abbiamo parlato più volte), grazie alle misure prese negli anni per la loro riduzione, sembra che il sistema bancario italiano sia più “sano” rispetto al passato. Il miglioramento dei dati riflette una dinamica comune a molti Paesi europei, ma con importanti differenze per quanto riguarda l’Italia, che partiva da una situazione decisamente più problematica rispetto, ad esempio, alla Germania o alla Francia. Nel periodo che va da dicembre 2019 a giugno 2021 l’incidenza degli NPL nei bilanci delle banche italiane si è ridotta di quasi il 45%. Un risultato positivo che, ovviamente, si è rispecchiato anche nei dati prodotti dalle banche italiane. Questo non significa, però, che da qui in avanti il monitoraggio dello stato di salute delle banche italiane non sia utile, perché la possibilità che una banca incappi in una crisi è sempre concreta.
Con il termine inglese non performing loans (in italiano “crediti deteriorati”) si intendono tutti quei prestiti la cui riscossione da parte della banca è incerta, perché i soggetti che hanno ricevuto in prestito il denaro, aziende o privati, si trovano in una grave situazione di difficoltà economica.
Banche in difficoltà ridotte all’osso
Nei mesi intercorsi tra il nostro ultimo aggiornamento e oggi sono stati pubblicati molti nuovi dati: per esempio, la totalità delle banche della nostra selezione ha pubblicato il bilancio 2020, molti gruppi hanno resi noti i dati al 30 settembre 2021 e diverse banche hanno pubblicato la semestrale.
Una prima buona notizia viene dalle banche a 1 stella, il cui numero resta invariato rispetto alla precedente analisi. Sono solo tre, due delle quali hanno comunque ottenuto un punteggio superiore a 120, non sono quindi tra quelle “sotto osservazione”. Passando alle banche che fanno parte della “fascia medio alta,” quelle che hanno ottenuto 4 o 5 stelle, anche qui possiamo riscontrare una certa stabilità: sono sempre 63 gli istituti di credito che hanno ottenuto il nostro giudizio massimo, 5 stelle, le trovi qui. A cambiare, però, è la composizione del campione: per esempio, a passare da 4 a 5 stelle sono Bcc di Canosa-Loconia, Cr di Ravenna (spa) e Cra Banca Campania Centro. Tra le banche a 5 stelle mancano, rispetto all’analisi di fine settembre, il gruppo Cassa centrale banca e Iccrea Spa che oggi hanno 4 stelle, mentre c’è stata una lieve diminuzione tra quelle che avevano ottenuto un giudizio pari a 2 e 3 stelle. Ti ricordiamo che, per tenere conto del migliore stato di salute delle banche italiane, di recente abbiamo rivisto la metodologia con cui assegniamo i nostri giudizi sulla solidità delle banche italiane.
Anche quest’anno il sistema bancario italiano è stato interessato da numerose fusioni tra istituti di credito, in particolare quelli più piccoli, che hanno dato vita a nuovi istituti di credito di dimensioni maggiori.
Quante stelle ha ottenuto la tua banca?
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