Tradotto, per i diversamente meneghini, suona: “Non ci cascare, mi raccomando!”. Ecco. Ubi Banca ha rotto gli indugi e ha annunciato l’offerta di ben un euro, dico un euro per comprarsi tre banche. Trentatrè centesimi virgola trentatrè per comprarsi
Nuova Banca Marche, trentatrè virgola trentatrè per
Nuova Banca Etruria e trentatrè virgola trentatrè per
Nuova Carichieti. A parte
Cariferrara - non pervenuta - sono quelle famose banche “salvate” a fine 2015, ricordi? E mentre tu con un euro ti compri giusto un paio di liquirizie, Ubi Banca si porta a casa metà Italia centrale. E non è finita qui: perché l’operazione vada in porto, e quel braccino corto di Ubi sia disposta a sborsare l’eurino promesso, bisogna che prima sia fatto un po’ di repulisti nei conti di queste banche. Ma come? Non erano già monde da ogni peccato? Un anno fa si son tirati fuori la storia della gud e della bed bank, della banca buona che rimaneva sul mercato offrendo latte e miele ai propri clienti e della banca cattiva condannata alle punizioni delle malebolge, e mò s’hanno ancora da pulire! Allora ho fatto bene a dirti di non fidarti di quel che si andava cianciando – e sapessi quanti improperi, critiche e letteracce d’avvocati m’è costato! In 9 mesi, infatti, queste buone banche hanno fatto 200 milioni di perdite e, prima del passaggio nelle mani di Ubi, si spenderanno altri 450 milioni – soldi che alla fine son sempre tuoi - per togliere la munnezza da sotto i tappeti delle filiali. Ma non basta ancora: Ubi dovrà scucire 400 milioni di aumento di capitale in ossequio alle regole europee. Non è che per caso, stai già pensando di aprirci un conto corrente, solo perché hai una filiale comoda sotto casa, vero? Come non c’era da fidarsi un anno fa io resto ancora diffidente. Oltretutto, al momento, nessuno dei conti offerti da queste banche regala rendimenti competitivi. Tu continua a sfruttare il nostro sito
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Vincenzo Somma
direttore responsabile Altroconsumo Finanza