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Biglietto verde pallido

Il valore del biglietto verde rispetto all’euro non era così basso dal 2021.

Il valore del biglietto verde rispetto all’euro non era così basso dal 2021.

Data di pubblicazione 07 luglio 2025
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Il valore del biglietto verde rispetto all’euro non era così basso dal 2021.

Il valore del biglietto verde rispetto all’euro non era così basso dal 2021.

In un mondo che sembra un’orchestra con strumenti un po’ scordati, il dollaro si trova oggi a suonare una melodia incerta: il valore del biglietto verde rispetto all’euro non era così basso dal 2021. 

Perché questa crisi di identità? In primis la reciproca insofferenza, ormai degenerata in guerra aperta, tra il presidente Trump e il Governatore della Banca Centrale, Powell. Il primo non nasconde la sua insoddisfazione per una Fed ritenuta troppo “attendista” nell’abbassare i tassi, tanto da meditare di annunciare con quasi un anno di anticipo il successore di Powell per fargli ben capire di avere i giorni contati. Il secondo, a sua volta, ribatte che senza lo tsunami dei dazi il percorso di taglio ai tassi sarebbe già ripreso. L’incertezza causata dallo scontro al vertice non piace ai mercati, ancor meno piace l’idea di una Banca centrale meno indipendente dalla politica, dal momento che l’indipendenza è uno dei capisaldi del rapporto di fiducia nel sistema finanziario. Se a questo si aggiunge l’incognita dazi (al momento in cui scriviamo siamo a ridosso della fatidica scadenza del 9 luglio per la sospensione dei balzelli) e una legge di bilancio Usa che ha scatenato polemiche per la pressione sui conti pubblici, c’è quasi da stupirsi che la reazione del dollaro non sia anche peggiore. E qui veniamo al punto: c’è da preoccuparsi? Se allarghiamo lo sguardo dalle vicende contingenti, non è da trascurare il fatto che, pur ai livelli attuali, il cambio resta nell’intervallo in cui ha oscillato per la gran parte del tempo dalla nascita dell’euro in poi. Inoltre, la maggioranza del commercio globale ancora si basa sul dollaro. Insomma: verde pallido sì, ma non allarme rosso. Noi continuiamo, come sempre, a tener d’occhio l’andamento dei “colori”, pronti a darvi le indicazioni giuste.

 

Alessandro Sessa

Direttore responsabile Investi