Oggi il futuro non ci fa più paura alla stessa maniera, anzi, è spesso fonte di curiose novità. Oltre a quelle che ci offrono i mercati finanziari, segnaliamo la possibilità, soprattutto in altri Paesi, di sfruttare le criptovalute anche per i regali di Natale. Anche nei giorni dal sapore antico dell’Avvento e sotto il tradizionale albero addobbato, c’è chi pensa di usare BitCoin e cugini crittografici come mezzo per pagare i tanto attesi doni. Apprendiamo, dunque, che si può pensare di regalare una felpa con sopra disegnato il cane dei Dogecoin pagandola 0,003362 BitCoin, oppure un drone che costa la “modica” cifra di 0,021441 BitCoin. Con tutti questi decimali, però, va insieme la vista. Per sapere di quanto si tratta, tradotto in euro, bisogna munirsi di un convertitore per scoprire che la felpa viene circa 120 euro e il drone più o meno 760. Sotto il terzo o quarto decimale si nascondono, tutto sommato, cifre relativamente importanti. Questo effetto ottico distorto ci spinge a domandarci ancora una volta se il BitCoin e le altre criptovalute siano da considerarsi monete, o no. In Detto tra noi trovate le nostre riflessioni e vi parliamo dei potenziali costi di comprare regali con i BitCoin. Uno dei maggiori successi dei mezzi di pagamento “tradizionali”, dalla carta di credito al bancomat fino al bonifico, è lo straordinario abbattimento dei tempi e, soprattutto, dei costi di transazione, cosa che le criptovalute non garantiscono ancora in maniera altrettanto efficiente. Insomma, è ancora lunga la strada perché questo fenomeno popolare, ma di nicchia, diventi realtà consolidata. Di fronte a tanta complessità, chi rischia di farsi male resta sempre il piccolo risparmiatore, che non deve abbandonare la prudenza, anche di fronte alla prospettiva di nuovi mondi per i Natali futuri. Per quelli presenti, i vecchi sistemi di pagamento (anche digitali) e le forme di investimento tradizionali restano l’opzione che ci sentiamo di consigliare.
Alessandro Sessa
Direttore Responsabile Altroconsumo Investi