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Il fascino discreto della tecnologia

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Data di pubblicazione 04 marzo 2024
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A partire dal secondo dopoguerra le novità tecnologiche hanno preso ad accumularsi in maniera sempre più incalzante, con un impatto capillare nella vita di tutti giorni.

Innovazioni nate con scopi militari hanno avuto importanti ricadute sulla vita civile e ciò che oggi appare finalizzato a preparare l’uomo alla conquista di Marte, prima o poi finirà per mutare la nostra quotidianità. Il progresso deve essere considerato come un patrimonio comune di tutti noi, ma il modo con il quale ci rapportiamo alle novità non è uguale per tutti: c’è chi guarda al futuro con desiderio e curiosità, ma anche chi si volge al passato con la stessa nostalgia di chi lascia una strada nota per avventurarsi in terreni sconosciuti. La realtà nuda e cruda è che noi siamo fatti per il cambiamento, tutta la nostra storia ne è partecipe, ma allo stesso tempo dobbiamo stare attenti a distinguere fra innovazioni importanti e semplici mode. Quando il cambiamento ci viene offerto sotto luci accattivanti, solo un robusto spirito critico ci aiuterà a capire se sia il caso di aprirgli le porte, e in che misura, oppure no. È il caso anche delle Fintech, le società che propongono applicazioni per lo smartphone con lo scopo di gestire i nostri soldi e i nostri investimenti. Da un lato si tratta di realtà che ci raccontano la finanza che verrà, dall’altro, per quanto permettano di fare molte operazioni di tipo bancario, non sono ancora in grado di sostituirsi alla banca tradizionale. In Detto tra noi riportiamo i risultati di un test che abbiamo condotto su una delle app che vi permettono di compravendere azioni e bond: potrete notare molti aspetti positivi, ma anche qualche limite. Sono prodotti che spesso vengono presentati come migliori rispetto a un conto corrente bancario, troppo polveroso e inadatto alle donne e agli uomini di oggi. Ma se si va poi a guardare bene, ci accorgiamo che mancano pezzi fondamentali, sia a livello informativo, sia come servizi (per esempio non fanno da sostituto d’imposta e se non siete maghi del fisco vi tocca chiedere un aiutino al commercialista). Insomma, c’è materia per ragionare: subire il fascino (più o meno discreto) della tecnologia non vuol dire accettare tutto a scatola chiusa.

Alessandro Sessa

Direttore Responsabile Altroconsumo Investi