Lezione 3 : Come scegliere un buon Etf

Come scegliere un buon Etf
Come scegliere un buon Etf
A volte avere tanta scelta diventa un problema… come quando, da buon goloso, sei nella più grande pasticceria della città e devi decidere quale dolcetto concederti per uno strappo alla dieta!
1. Farsi delle idee chiare su ciò che si desidera
Il primo passaggio è avere le idee chiare sulla scelta di investimento che vuoi fare. Sembra banale, ma tratta di una scelta che viene a monte dell’acquisto di un Etf. Per chiarirti le idee, prima ancora di scegliere, puoi scaricare dal sito di Borsa un elenco completo degli Etf disponibili per sapere quali sono le tipologie di prodotti a cui hai accesso, controllando per esempio in quali mercati investono gli Etf (investono in azioni? In obbligazioni? Sul mercato Usa? Su tutto il mondo? E così via). La scelta poi andrà fatta in base al tuo orizzonte temporale. Se è breve andrai su un prodotto obbligazionario, magari in euro e a breve termine; se è molto lungo (diversi anni, anche più di dieci) puoi spingerti anche verso un fondo azionario internazionale che è considerevolmente più rischioso, ma potenzialmente più portatore di guadagni, a patto di poterlo mantenere a lungo.
2. Con dividendi o senza?
Chiarite le idee di investimento, dovrai chiarirti anche se vuoi ricavare una rendita periodica sfruttando i dividendi staccati dagli Etf (ce ne sono in genere di annuali, semestrali e trimestrali), o se preferisci che i guadagni siano reinvestiti. Ovviamente nel secondo caso, visto che non ti spendi i frutti del vostro investimento man mano che maturano, ma li rimetti in gioco, in caso di andamento positivo dei mercati, ti ritroverai in tasca qualche soldo in più.
3. Con protezione dal rischio di cambio o senza?
Molti Etf che investono al di fuori dall’eurozona sono disponibili anche in una versione che protegge dal rischio valutario, permettendoti un investimento che non subirà gli alti e bassi delle altre valute rispetto all’euro (quindi evitandoti le perdite se queste scendono, ma anche negandoti i guadagni se salgono). Attenzione che c’è un costo implicito in questi Etf ed è quello della differenza tra i tassi d’interesse tra valuta estera e euro. Noi, in genere, preferiamo i prodotti “puri” perché in genere guadagni e perdite in valuta estera sono parte del gioco dell’investimento.
4. Attenzione all’indice giusto
La maggior parte degli Etf investe su indici assai noti: FtseMib per Milano, S&P500 per le azioni americane, Nasdaq 100 per il Nasdaq, e via dicendo. Ma ce ne sono anche altri su indici costruiti apposta che permettono di variare l’investimento con strategie particolari. Se non hai intenzione di cercare proprio quella strategia particolare, ricordati sempre di acquistare solo prodotti dedicati a indici che capisci e che sai maneggiare. Nel dubbio, altrimenti, meglio lasciar perdere.
5. I costi, tasto dolente
Come i fondi comuni, anche gli Etf hanno costi di gestione, ancorché molto più bassi. Attento a scegliere Etf che non costino troppo, perché i costi sono detratti direttamente dai tuoi rendimenti. Se il prodotto non è dedicato a un mercato particolarmente “esotico” (come le azioni di qualche Paese Emergente o strategie di investimento molto particolari) in genere i costi non dovrebbero superare lo 0,3%.
6. Attenzione alla liquidità
La liquidità è un indicatore di quanto spesso gli Etf sono scambiati sul mercato. In teoria, più è liquido, più i costi occulti di transazione che vanno sotto il nome di spread denaro lettera effettivi dovrebbero essere bassi. Cos’è questo spread denaro lettera? In sintesi, è la differenza tra il prezzo a cui puoi acquistare e quello a cui puoi vendere un prodotto finanziario in un determinato momento. Se ci sono tanti acquirenti e venditori, la “concorrenza” farà sì che questi due prezzi siano molto vicini, quindi lo spread sarà basso. Viceversa, se un prodotto è scambiato pochissimo, la differenza tra il prezzo a cui puoi trovare un compratore disposto a prendere i tuoi titoli e il prezzo a cui puoi trovare un venditore che ti ceda i suoi, può essere molto alta. Ti sta venendo mal di testa? Non ti preoccupare, non c’è da impazzire su questo elemento. Ricorda, però, una cosa importante: anche gli Etf non sono per forza eterni. Talora vengono ritirati dal mercato, e uno dei motivi per cui questo può accadere è proprio quando c’è poco “traffico”. Se sei tra i pochi ad aver acquistato un Etf, e a tutti gli altri investitori quel prodotto non interessa, può darsi che prima o poi il gestore decida che non vale più la pena fare la “fatica” di tenerlo sul mercato e gestire quei (pochi) capitali raccolti, per cui lo ritira.
Per scegliere un buon Etf
Attendi, stiamo caricando il contenuto