Lezione 2 : Il vocabolario delle obbligazioni spiegato in modo semplice

Il vocabolario delle obbligazioni spiegato in modo semplice
Il vocabolario delle obbligazioni spiegato in modo semplice
1. Obbligazione
Un’obbligazione è un titolo di debito: si presta una somma di denaro a un emittente (uno Stato, un ente sovranazionale, un’azienda…), in cambio della restituzione a una data prestabilita e del pagamento di interessi.
2. Scadenza (o maturità)
La scadenza corrisponde alla data in cui verrà rimborsato il capitale investito. Le obbligazioni possono avere durate molto diverse: da pochi mesi a decine di anni.
Nella pratica: la durata da preferire per i tuoi investimenti dipende da tanti fattori, per esempio lo scopo che ti prefiggi (investire a lungo termine, investire in vista di una spesa che affronterai tra pochi anni…), quanta flessibilità vuoi mantenere (i soldi ti possono servire prima del previsto?) o l’andamento dei tassi (in un periodo di tassi elevati e previsti in calo, per esempio, può essere conveniente scegliere un’obbligazione a lunga scadenza).
3. Cedola
La cedola è l’interesse annuale versato dall’emittente al detentore dell’obbligazione. Può essere pagata annualmente, semestralmente o anche trimestralmente.
Esempio: una cedola del 2,5% su un’obbligazione da 1.000 € ti frutterà 25 € l’anno, al lordo delle imposte.
Attenzione: la cedola è fissata al momento dell’emissione (oppure, nel caso dei titoli a tasso variabile, è il meccanismo di calcolo a essere predeterminato all’emissione), ma non riflette necessariamente il rendimento reale se l’obbligazione viene acquistata o rivenduta in un momento successivo all’emissione: dipende dal prezzo di acquisto.
4. Rendimento
Il rendimento è il guadagno reale ottenuto dall’investitore. Tiene conto di:
Cedola
Prezzo d’acquisto (se diverso dal valore nominale)
Durata residua
Tassazione
Esempio: acquisti un’obbligazione a 980 € con cedola annuale di 30 €, rimborsata a 1.000 € tra un anno.
Il tuo guadagno è dato non solo dai 30 € di cedola, ma anche dai 20 € di plusvalenza (cioè la differenza tra valore di rimborso e prezzo di acquisto), per cui il rendimento (al lordo delle tasse) è di 50 €, che rapportati ai 980 € investiti significano circa il 5,10%. Ecco perché ti abbiamo detto che la cedola non equivale sempre al rendimento: è quest’ultimo che devi considerare, per decidere se vale la pena investire in quel titolo.
5. Valore nominale (o facciale)
Il valore nominale è l’importo di riferimento su cui viene calcolata la cedola. Di solito corrisponde a 1.000 €, ma può variare.
Esempio: un’obbligazione al 3% con valore nominale di 1.000 € vi paga una cedola di 30 € all’anno.
6. Prezzo di emissione
È il prezzo al quale un’obbligazione viene proposta agli investitori al momento della sua creazione. È espresso in percentuale del valore nominale.
Tre casi possibili:
Emissione alla pari: prezzo = 100% del valore nominale
→ Pagate 1.000 € per un’obbligazione da 1.000 €
Emissione sopra la pari (con premio): prezzo > 100%
→ Es. 102% → pagate 1.020 €
Emissione sotto la pari (con sconto): prezzo < 100%
→ Es. 98% → pagate 980 €
Qualunque sia il prezzo di emissione, il prezzo di rimborso finale sarà sempre (tranne rarissime eccezioni) pari al 100%. Questo significa che, se il prezzo di emissione sopra la pari, il rendimento effettivo sarà più basso della cedola (perché la differenza tra prezzo di rimborso e di emissione se ne “mangia” una fetta). Viceversa, se il prezzo di emissione è sotto la pari, il rendimento effettivo sarà superiore alla cedola, perché oltre a quest’ultima avrai anche un guadagno dato dalla differenza tra i due prezzi.
7. Corso
Il corso di un’obbligazione è il suo prezzo attuale sul mercato secondario. È quindi il prezzo a cui puoi comprare o vendere un’obbligazione dopo la sua emissione iniziale. Come per un’azione, varia ogni giorno per diversi fattori.
È espresso in percentuale del valore nominale:
Quotazione a 100 = pari al valore nominale (es. 1.000 €)
Quotazione a 105 = vale 1.050 € (cioè il 105% del valore nominale)
Quotazione a 95 = vale 950 € (cioè il 95% del valore nominale)
Perché il corso varia?
Il corso è influenzato da tanti fattori, tra cui i principali sono questi:
Tassi d’interesse di mercato: se i tassi salgono, le obbligazioni esistenti diventano meno attraenti → il corso scende;
Rischio di credito dell’emittente: se la situazione finanziaria peggiora, il mercato richiederà uno sconto;
Domanda e offerta: più un’obbligazione è richiesta, più il prezzo sale
Attenzione:
Alla scadenza, ricevi il valore nominale (salvo default dell’emittente), ma se vendi prima, sarà il corso a determinare quanto riceverai. Il rendimento effettivo del tuo investimento dipenderà quindi anche dal prezzo di vendita, che non è noto ex ante al momento in cui hai investito.
8. Durata residua
È il tempo rimanente fino alla scadenza di un’obbligazione già emessa. È utile se acquisti sul mercato secondario.
Esempio: un’obbligazione emessa nel 2021 con durata di 10 anni, e quindi con una scadenza nel 2031, per un investitore che la vuole comprare nel 2025 avrà una durata residua di 6 anni.
La durata residua influisce sul rendimento e sul rischio legato ai tassi d’interesse. Prima ti abbiamo detto che più un’obbligazione è lunga, più il suo prezzo oscilla al variare dei tassi di mercato: ma è la durata residua che devi considerare, non la durata che il bond aveva al momento dell’emissione.
9. Interessi maturati
Quando una cedola è pagata annualmente o semestralmente, gli interessi si accumulano ogni giorno tra due date di pagamento. Questi interessi già maturati ma non ancora versati sono chiamati interessi maturati o rateo di interessi.
Perché ti riguarda?
Se acquisti un’obbligazione tra due date cedolari, devi rimborsare al venditore gli interessi che ha "maturato" fino alla data della vostra compravendita. Poi, quando il titolo staccherà la prossima cedola, la incasserai tu per intero. E così, facendo la differenza tra la cedola (intera) che incassi e gli interessi che hai pagato al venditore, quello che ti resta in mano sono proprio gli interessi relativi al periodo in cui sei stato effettivamente in possesso di quel titolo.
Esempio pratico:
Un’obbligazione paga una cedola del 3% il 1° gennaio.
La acquisti il 1° ottobre, quindi 9 mesi dopo l’ultimo pagamento.
Il venditore ha già "maturato" 9/12 della cedola, cioè 2,25%
In aggiunta al corso, gli pagherai anche il 2,25% di interessi maturati
Poi, il 1° gennaio, incasserai l’intera cedola (3%). In pratica, quindi, ti rimane lo 0,75% (cioè la differenza tra il 3% della cedola incassata e il 2,25% pagato al venditore). E guarda caso, lo 0,75% sono esattamente un quarto della cedola annua, cioè gli interessi relativi all’ultimo trimestre, quando hai avuto il bond nelle tue mani.
10. Rating (valutazione del credito)
Agenzie come Moody’s, Standard & Poor’s o Fitch valutano la solvibilità degli emittenti. Un buon rating indica un rischio basso di mancato rimborso.
Esempi:
AAA = rischio molto basso
Da A a BBB = qualità da media a buona (investment grade)
Sotto BBB = speculativo
È un elemento importante da considerare, per avere un quadro più completo del rischio che ti assumi con quell’investimento.
11. Rischio di default
È il rischio che l’emittente non rimborsi capitale o interessi. Per gli Stati della zona euro è generalmente molto basso, ma più elevato per alcune aziende o Paesi emergenti.
Prima di investire, verifica sempre il rating e la situazione finanziaria dell’emittente.
12. Valuta
Ogni obbligazione è emessa in una valuta. Le più comuni sono l’euro e il dollaro statunitense, ma esistono anche obbligazioni in valute più esotiche, come il rand sudafricano, la lira turca o il real brasiliano.
Se investi in un’obbligazione in una valuta diversa dall’euro, sei esposto al rischio di cambio:
Se la valuta dell’obbligazione si rafforza rispetto all’euro, il rendimento in euro aumenta
Se la valuta estera si indebolisce, il rendimento in euro diminuisce
Esempio pratico:
Acquisti un’obbligazione in dollari che rende il 4%.
→ Se durante la durata dell’investimento il dollaro perde rispetto all’euro, il tuo rendimento reale può azzerarsi o addirittura diventare negativo.
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