Regime alternativo e “intestazione quote” nel crowdfunding italiano
Col regime alternativo di intestazione delle quote le quote vengono intestate non direttamente all’investitore, ma a un intermediario abilitato
Col regime alternativo di intestazione delle quote le quote vengono intestate non direttamente all’investitore, ma a un intermediario abilitato
Quando partecipi a un’operazione di equity crowdfunding in Italia non acquisti praticamente mai “azioni” di una società per azioni, ma “quote” di una società a responsabilità limitata (S.r.l.). E questo oltre che rendere il tuo investimento meno liquido di quello che sarebbe un investimento in azioni quotate, comporta alcuni limiti nella gestione delle quote.
Vediamo il caso in cui tu decidi di monetizzare il tuo investimento e vendere le tue quote. In generale, la cessione di quote di S.r.l. segue la modalità tradizionale: atto autenticato (notaio o altro professionista abilitato) più deposito al Registro delle Imprese. Fortunatamente, nel caso dell’equity crowdfunding, esiste anche un regime alternativo, introdotto ai sensi dell’articolo 100-ter del Testo Unico della Finanza (TUF), che semplifica la gestione delle quote emesse tramite piattaforme di crowdfunding.
In questo regime, le quote vengono intestate non direttamente all’investitore nella visura della società, ma a un intermediario abilitato (una SIM, Società di Intermediazione Mobiliare). È appunto la “rubricazione” delle quote: nella visura della S.r.l. appare la SIM come titolare formale delle partecipazioni, mentre l’investitore è titolare “economico” della quota. Questo sistema riduce i costi e la burocrazia tipici della cessione tradizionale: niente atto notarile ogni volta, ma annotazione presso l’intermediario.
Directa SIM è una delle pochissime, e per ora la più nota e usata, società che offrono questo servizio di “rubricazione” per quote di S.r.l. acquistate attraverso piattaforme di crowdfunding. In pratica, quando investi tramite una piattaforma e scegli questa modalità, le quote sottoscritte vengono intestate a Directa SIM come intermediario, che figura nella visura della S.r.l. come socio formale. Tu resti socio “economico”, con diritto agli eventuali utili, dividenti o futuro realizzo, ma il trasferimento della titolarità formale è gestito in forma semplificata. Il vantaggio principale è ridurre tempi e costi dell’operazione, rendendo più agevole anche un’eventuale futura vendita o trasferimento della quota.
Dove sono “depositate” le quote in questo regime
Nel regime della rubricazione, le quote non restano “registrate” nel modo tradizionale (direttamente sul libro soci e Registro delle Imprese), ma l’intermediario tiene un conto o un registro interno dove viene annotata la partecipazione dell’investitore. La società continua a tenere il libro soci, ma la visura mostra l’intermediario e non il singolo investitore. Quindi, il “deposito” materiale non è presso la banca come dossier titoli nel senso usuale, ma piuttosto presso l’intermediario che gestisce la registrazione delle quote rubricate.
Come si vende o trasferisce la quota
Grazie al regime della rubricazione, la vendita o cessione della quota diventa più snella: l’investitore che vuole vendere contatta l’intermediario che ha la titolarità formale, e si procede a un trasferimento registrato nell’intermediario stesso, senza necessariamente un atto notarile o un deposito al Registro delle Imprese come nella modalità tradizionale. È importante però ricordare che la società deve comunque aggiornare il libro soci o notificare la variazione, in quanto anche via regime alternativo la legittimazione va comunicata.
Quali sono i vantaggi e i limiti
I vantaggi sono evidenti: riduzione di costi e tempi, maggiore accessibilità per gli investitori “small”, maggiore potenziale fluidità nel trasferimento delle quote. Tuttavia, permangono i limiti non trascurabili a cui abbiamo fatto cenno prima: le quote di S.r.l. non sono “azioni quotate” e il mercato secondario resta poco sviluppato; vendere può restare difficile se non ci sono acquirenti; la rubrica dell’intermediario dipende dalla disponibilità di chi vuole comprare.
In pratica per te come investitore
Se acquisti quote tramite crowdfunding e vuoi avere una gestione meno impegnativa dei tuoi investimenti verifica sempre che sia disponibile questa possibilità. Scegliendo l’intestazione tramite un intermediario, il tuo investimento sarà gestito con minori formalità: tu effettui l'investimento, l’intermediario entra in visura, tu resti titolare effettivo e potrai in teoria vendere la tua quota rivolgendoti all’intermediario. Ovviamente, la “valorizzazione” della quota dipenderà dallo sviluppo della società, da eventuali eventi di uscita (vendita, fusione, quotazione), o dalla presenza sul mercato di potenziali acquirenti. Questo regime alternativo è un passo verso rendere più agevole l’equity crowdfunding, ma non elimina il rischio: l’investimento resta illiquido finché non trovi qualcuno disposto a comprare.Attendi, stiamo caricando il contenuto