L’oro a nuovi massimi e l’argento lo segue

Che fare con l'argento ai massimi?
Ci sono novità nei nostri consigli.
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Nella settimana appena trascorsa, l’oro ha registrato la sua migliore performance da tempo. Le quotazioni sono salite oltre quota 3.500 dollari l’oncia, spinte da un contesto macroeconomico caratterizzato da un mercato del lavoro statunitense più debole del previsto e da segnali sempre più netti della Federal Reserve in favore di un taglio dei tassi già a partire dalla riunione di metà settembre. I mercati hanno reagito con ottimismo, alimentando le attese di un allentamento monetario. La scarsa performance dei titoli azionari e il calo dei rendimenti dei titoli di Stato Usa a breve hanno ulteriormente rafforzato il fascino dell’oro come bene rifugio.
I fattori che hanno alimentato questo rally sono molteplici. Le crescenti tensioni geopolitiche, l’incertezza politica – soprattutto legata all’autonomia della Fed – l’indebolimento del dollaro e le preoccupazioni sull’inflazione hanno tutti contribuito a spingere la domanda verso l’oro. A questo si aggiunge una domanda accresciuta da parte delle Banche centrali, che stanno diversificando le proprie riserve dal Tesoro americano verso l’oro. Non da ultimo, Goldman Sachs stima che l’oro potrebbe salire ancora molto nel caso in cui la fiducia nell’indipendenza della Fed dovesse ulteriormente vacillare.
Per ora non sposiamo lo scenario apocalittico di una Fed che vacilla, tanto più che dovreste avere in tasca già un bel po’ di oro, per cui vi confermiamo il consiglio ribadito anche settimana scorsa su Invesco physical gold (293,2 euro al 4/9; Isin IE00B579F325) che resta mantieni.
Passando all’argento, il metallo bianco ha anch’esso registrato una significativa crescita negli ultimi tempi, toccando livelli mai visti da diversi anni. Questo slancio è dovuto principalmente al fenomeno cosiddetto “tracking”: l’argento tende a seguire i movimenti dell’oro, perché entrambi svolgono il ruolo di beni rifugio e, nel caso dell’argento, anche di materia prima ad alta intensità industriale. L’ampiezza del mercato dell’argento è inferiore a quella dell’oro, rendendolo più sensibile a movimenti speculativi, sia dal lato della domanda che dell’offerta.
In sintesi, l’oro ha beneficiato di un contesto di incertezza economica e politica, che ha rafforzato la sua attrattiva come bene rifugio e come strumento di diversificazione. Le attese di un taglio dei tassi da parte della Fed, l’instabilità geopolitica e la debolezza del dollaro ne hanno amplificato il rialzo. L’argento ha seguito questa scia, sfruttando il suo legame con l’oro e la domanda sia per usi industriali sia come strumento finanziario. Dunque, mentre l’oro sale per motivi strutturali e speculativi, l’argento lo segue, mosso da dinamiche analoghe ma spesso più volatili. Ora l’argento è oggi a quota 40,965 dollari l’oncia, un livello che ci induce a riflettere. Rapportiamolo al valore di una oncia d’oro oggi: 3.547,05, siamo a 86,59 once di argento per una d’oro. Ancora sopra la media storica di 82 verso cui speravamo di arrivare con un rialzo dell’argento. Ci potrebbe stare un ulteriore rialzo? Il mercato dell'argento ha un'impostazione rialzista sostenuta da fondamentali solidi e da un contesto macroeconomico favorevole. Tuttavia, la sua sensibilità ai dati economici e alla volatilità del dollaro rende il suo percorso suscettibile a rapidi cambiamenti,
Per questo motivo, secondo l’adagio vendi e pentiti, pensiamo che sia ora di incassare i guadagni ottenuti da Xtrackers Physical Silver (327,9 euro al 5/9; Isin DE000A1E0HS6), consapevoli che siamo intorno ai massimi, che potrebbe andare ancora avanti, ma che la cosa implica, anche, rischi crescenti in un mercato volatile. Il consiglio passa da mantieni a vendi.
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