Rinnovabili: tagliate le stime per gli USA, ma non nel resto del mondo

Rinnovabili: stime Usa e resto del mondo
Rinnovabili: stime Usa e resto del mondo
Il panorama globale dell’energia rinnovabile continua a mostrare segnali contrastanti, tra forti investimenti privati che ne le sostengono in alcune aree, ma anche politiche pubbliche che ne rallentano la crescita in alcune aree strategiche. Tra quest’ultime ci sono in particolare, gli Stati Uniti, che stanno vivendo una fase di rallentamento. L’International Energy Agency ha infatti rivisto al ribasso le previsioni di crescita delle rinnovabili nel Paese, attribuendo la causa a una serie di misure restrittive introdotte dall’amministrazione Trump. Tra queste, la fine anticipata degli incentivi fiscali, il blocco delle importazioni di componenti chiave e la sospensione di nuovi progetti eolici offshore.
Tuttavia, a livello globale, la transizione energetica continua a correre. Entro il 2030, si prevede un incremento della capacità rinnovabile pari a 4.600 GW (eravamo a poco meno di 2.400 GW nel 2024), con il solare che rappresenterà circa l’80% di questa espansione. Cina, Unione Europea e Giappone saranno i principali protagonisti di questa crescita.
Nonostante le incertezze politiche in alcune aree, la transizione energetica globale prosegue. I cambiamenti climatici e la crescente consapevolezza ambientale e i danni provocati dal climate change sostengono le energie rinnovabili, che, dati alla mano non sono più un’opzione, ma una necessità. Ciò che è fondamentale cogliere è un punto: il contesto attuale delle energie rinnovabili è diverso da quello di qualche anno fa, contraddistinto da una corsa ad investire e rincorrere queste tecnologie. Ora siamo in una nuova fase del “climate investing”, più selettiva e strategica (a livello geografico e non solo), dove la sostenibilità si intreccia con l’innovazione tecnologica e la solidità finanziaria.
Attendi, stiamo caricando il contenuto