A passo incerto

Settimana Borse
Settimana Borse
Le ragioni dell’inquietudine
Tre le ragioni del nervosismo dei mercati. Primo: la guerra rivela sempre più i suoi orrori e si procede con ulteriori sanzioni alla Russia, nonostante le conseguenze possano essere pesanti anche per le economie occidentali – uno stop delle importazioni di gas dalla Russia rischia di portare la zona euro in recessione, e questo non può che far tremare le Borse che sono uno specchio della salute delle aziende che vi sono quotate (non per nulla, il morale degli investitori nella zona euro è crollato ai minimi dallo scoppio della pandemia). Secondo: nonostante un calo settimanale del petrolio (vedi dopo), l’inflazione corre e le Banche centrali sembrano decise a contrastarla. Una delle Banche centrali più “generose”, quella australiana, ha aperto a un rialzo dei tassi d’interesse per la prima volta in un decennio, e la Banca centrale Usa si avvia a un riduzione della politica di “doping” più marcata del previsto. Sarà la mossa corretta o la “stretta” accelererà, almeno in un primo momento, le difficoltà economiche nel mondo? Il mercato si interroga nervosamente. Terzo: la pandemia non è finita. In particolare preoccupa la situazione in Cina, con i lockdown sempre più estesi e con i problemi conseguenti a livello economico locale e per la logistica e le catene di approvvigionamento a livello mondiale. Alla luce di tutti questi fattori di rischio, abbiamo deciso di modificare le nostre strategie: ti consigliamo ora meno azioni e più obbligazioni.
Vincitori e vinti
Le incertezze sulla crescita economica mondiale non potevano che avere conseguenze sul settore delle materie prime (-1,3% in media), con il prezzo del petrolio di qualità brent che ha ripiegato in settimana dell’1,7%. Le azioni delle compagnie petrolifere hanno, però, retto il colpo (+2,4% in media) grazie al +4,5% delle Exxon Mobil (86,84 euro; Isin US30231G1022) che ha preannunciato utili trimestrali record. C’è, però, da dire che il gruppo ha anche cominciato a mettere le mani avanti parlando di possibili svalutazioni sulle attività in Russia che potrebbero condizionare i bilanci. Nel complesso, limitati a mantenere le azioni Exxon che già hai. Il clima di incertezza ha, invece, favorito i settori considerati più “difensivi” come quello delle utility (luce, gas, acqua…), che solo in Europa ha registrato un rialzo del 3,5%. Nel settore da segnalare il +5,4% delle National Grid (1.226 pence; Isin GB00BDR05C01) che si sono portate sui massimi storici: per raggiungere i suoi obiettivi climatici e rendere più sicure le forniture di energia, il governo britannico ha deciso di acquistare una controllata di National Grid. Per ora non sono stati forniti i dettagli finanziari della transazione, ma, in ogni caso, l'impatto per National Grid sarà marginale, in quanto l'attività in questione rappresenta solo il 3,5% del suo risultato industriale. Per questo limitati a mantenere le National Grid che già hai.
Solo pochi giorni fa i vertici del colosso tedesco BASF (51,53 euro, Isin DE000BASF111; -1,4%, mantieni) hanno lanciato l’allarme: a loro parere, se si dovessero interrompere le forniture di gas dalla Russia, l’economia tedesca potrebbe conoscere la crisi più grave dalla Seconda guerra mondiale, con una serie di fallimenti aziendali.
Le operazioni di finanza “straordinaria”
L’espressione finanza “straordinaria” sta ad indicare tutte quelle attività non legate alla normale gestione aziendale: parliamo, quindi, di aumenti di capitale, scissioni, fusioni, acquisizioni… In particolare, quando si parla di acquisizioni, le azioni delle società “preda” sono sempre particolarmente pimpanti e così è avvenuto in un paio di casi a Piazza Affari. Il primo è quello di Atlantia (22,07 euro; Isin IT0003506190), salita in settimana del 18,1% dopo che gli spagnoli di ACS (24,07 euro, Isin ES0167050915; -2,1%; mantieni) hanno ammesso di star valutando di acquistare la maggiore delle attività autostradali ancora in pancia ad Atlantia. L’operazione è complessa, ma qualcosa si muove (ora si parla anche di una possibile offerta da parte dell’attuale principale azionista di Atlantia): se hai le azioni mantienile. Il secondo è quello di Banco BPM (3,02 euro; Isin IT0005218380), balzato dell’11,1% dopo che a sopresa la banca francese Crédit Agricole ha portato la sua partecipazione nel gruppo poco sopra il 9%, ravvivando le attese per il lancio di una possibile offerta d’acquisto sulla banca italiana. Attenzione, per ora la banca francese ha detto di non voler superare il 10% di azioni e già nell’autunno 2020 (vedi n° 1383, 1385, 1390) la banca sembrava vicina a un’offerta, ma poi non se ne era fatto niente – e ai prezzi di allora il lancio di un’offerta d’acquisto era più semplice. Non vediamo spazi per una speculazione sulle azioni Banco Bpm, anzi se le hai in mano vendile.
La mossa del Crédit Agricole su Banco Bpm ha sostenuto il settore bancario italiano: l’Etp Wisdomtree Ftse mib banks (165,07 euro; Isin IE00BYMB4Q22), è riuscito così a chiudere la settimana con calo dello 0,5% contro un calo medio delle azioni bancarie europee dell’1,6%. Avevamo consigliato l’Etp in passato per una scommessa speculativa su fusioni tra banche italiane: solo in quest’ottica, se hai ancora delle quote, mantienile.
Anche il settore “difensivo” della farmacia si è ben comportato in settimana, con un rialzo del 6,4%. A trascinarlo il +7% di Pfizer (55,17 euro; Isin US7170811035) che acquisirà una società che sta sviluppando trattamenti contro le infezioni da virus respiratorio sinciziale. Nonostante la salita, le azioni Pfizer valgono un acquisto.
Cambiamenti nei consigli |
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ATLANTIA 22,07euro Isin IT0003506190 |
V ➜ M |
TECHNOGYM 7,11euro Isin IT0005162406 |
M ➜ A |
A: acquista; M: mantieni; V: vendi |
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