Le ragioni del rimbalzo
Tre sono stati i motivi che hanno portato i mercati a essere un po’ più sereni sulle prospettive di crescita economica globali, di cui le Borse sono un riflesso. Primo: la ventilata rimozione di alcuni dazi che gli Usa avevano imposto sulle importazioni di beni cinesi. Questo, assieme alle prospettate riaperture delle attività in Cina dopo i lockdown, ha fatto sperare che i consumi del Dragone possano tornare a trottare. Secondo: l’economia europea, nonostante gli impatti della guerra e la corsa dell’inflazione, ha fornito segnali di tenuta e, in particolare, dalla Germania si segnala una ripresa dell’ottimismo delle imprese. Terzo: i verbali dell’ultima riunione della Banca centrale americana non hanno riservato soprese negative e chi temeva che ci potessero essere voci a favore di un inasprimento del rialzo dei tassi d’interesse rispetto a quanto già atteso ha tirato un sospiro di sollievo. Questo rimbalzo settimanale, però, non deve far dimenticare che diversi motivi di preoccupazione permangono, dalla guerra in Ucraina, alla corsa dell’inflazione, al possibile precipitare della situazione tra Stati Uniti e Cina per la questione di Taiwan. Per questo continuiamo ad attenderci Borse caratterizzate da andamenti altalenanti e ti confermiamo le nostre strategie d’investimento: per conoscerle e scoprire quella più adatta a te visita www.altroconsumo.it/investi/la-nostra-strategia.
A sostenere le azioni anche possibili interventi straordinari da parte delle autorità politiche: le autorità del Regno Unito hanno preannunciato un piano di aiuti alle famiglie da 15 miliardi di sterline, pari a circa 17 miliardi di euro, da finanziarsi con un aumento della tassazione delle società petrolifere e del gas. La Borsa di Londra merita ancora spazio nel tuo portafoglio (5%).
Qualche segnale positivo dai conti societari
A sostenere le Borse anche dei segnali positivi dai conti societari. In particolare, alcune catene di distribuzione Usa hanno annunciato prospettive migliori del previsto. Un andamento un po’ nel solco di quanto fatto da VF Corporation (50,18 Usd; Isin US9182041080): la società dell’abbigliamento ha chiuso positivamente l’ultimo trimestre del suo anno fiscale 2021/22 (è terminato il 2 aprile) e ha confermato le aspettative per il 2022/23, che vedono una crescita della redditività. Le azioni hanno chiuso la settimana in rialzo del 6% e meritano ancora un acquisto. Segnali rassicuranti sono arrivati anche in merito al commercio elettronico: le azioni Alibaba (93,41 Usd; Isin US01609W1027) hanno chiuso la settimana in rialzo del 7,6% dopo la presentazioni di conti trimestrali superiori alle attese. Si tratta, però, di un recupero che non fa dimenticare i problemi che ancora gravano sul gruppo – dal contrasto con le autorità cinesi ai rischi di un ritiro degli scambi da New York – e che è poca cosa rispetto al calo di circa il 70% registrato dai picchi del 2020. Non acquistarle. Nel settore della salute le Philips (23,69 euro; Isin NL0000009538) hanno chiuso in rialzo dell’1,2% dopo che la società ha detto di puntare, per il periodo 2021-2025, su una crescita media annua delle vendite tra il 5% e il 6% e su un miglioramento della redditività. Dopo il tracollo degli scorsi mesi (praticamente dimezzate dall’aprile 2021) e con queste prospettive, puoi mantenerle, ma, complici i rischi di cause legali negli Usa, non acquistarle (www.altroconsumo.it/investi/investire/azioni/analisi/2022/05/philips-investi-1465).
La speranza di una ripresa economica in Cina ha sostenuto le azioni del settore energetico. In particolare, le Saipem (5,62 euro; Isin IT0005495616) hanno chiuso la settimana in rialzo del 9,3% dopo essersi aggiudicata delle commesse, tra cui una in Australia. Non basta, però, a farci cambiare giudizio: vendi.
Operazioni straordinarie
A dare pepe ad alcuni settori ci sono state alcune operazioni di carattere “straordinario” – acquisizioni, fusioni, cessioni… In quello della telefonia, Vodafone (130,14 pence; Isin GB00BH4HKS39) ha confermato che nel 2022/23 dovrebbe continuare a ristrutturare il suo portafoglio di attività anche tramite delle cessioni che dovrebbero favorire la riduzione del debito. Nel Regno Unito, però, nel frattempo, è prevista una fusione delle sue attività locali con Three UK (n° 4 del mercato), sempre che le autorità per la concorrenza diano l’ok. Le azioni hanno chiuso la settimana in rialzo del 7,5% e sono da mantenere. Nel settore dei viaggi e ristorazione sembrano rafforzarsi le voci che danno Autogrill (7,03 euro; Isin IT0001137345) vicina a un matrimonio con Dufry (39,3 franchi svizzeri; Isin CH0023405456). Sembrano, però, rafforzarsi anche le voci sul fatto che l’operazione sarà “carta contro carta”: in pratica da azionista Autogrill riceverai azioni Dufry. Qualche segnale di ripresa nel settore aereo c’è – Autogrill ha pubblicato per il primo quadrimestre ricavi quasi raddoppiati rispetto a un anno fa – ma siamo lontani dai valori pre-pandemia – Autogrill è ancora in perdita a livello operativo. La situazione, col rialzo dei prezzi dei biglietti aerei, resta delicata, quindi non vediamo motivi per avere in mano né azioni Autogrill (+2,7% in settimana), né azioni Dufry (+10,4% in settimana).
Come detto sul n° 1461, con la sconfitta dei soci “ribelli”, le Generali (17,08 euro; Isin IT0000062072) sembrano allontanarsi, almeno a breve, dalla realizzazione di grandi operazioni “straordinarie”. In settimana, uno dei più importanti rappresentati di quei soci “ribelli” ha deciso di abbandonare il proprio posto nel gruppo dirigente di Generali. Che farà ora con tutte le sue azioni Generali? Le venderà? Il timore ha portato le Generali a chiudere la settimana in calo del 5,1%. Le prospettive di lungo periodo, però, non sono a rischio. Mantieni.
Cambiamenti nei consigli |
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PHILIPS 23,69euro Isin NL0000009538 |
V➜ M |
M: mantieni; V: vendi |