Un'altra settimana di sole per le Borse
Data di pubblicazione 12 agosto 2022Sta per concludersi un’altra settimana positiva per i listini azionari, grazie ad alcuni titoli che si sono particolarmente distinti.
Sta per concludersi un’altra settimana positiva per i listini azionari, grazie ad alcuni titoli che si sono particolarmente distinti.
L’umore sulle Borse è rimasto complessivamente positivo anche in questa seconda settimana di agosto. Nella mattinata di venerdì 12 agosto la Borsa Usa segnava un rialzo settimanale di circa l’1,5%, mentre i principali titoli dell’eurozona mostravano un progresso di circa lo 0,9%.
Due i motivi che hanno permesso alle Borse di mantenere un orientamento positivo. Primo: a luglio l’inflazione negli Stati Uniti ha dato, finalmente, segnali di rallentamento. Questo ha alimentato la speranza che la Banca centrale americana non debba ulteriormente inasprire la sua politica monetaria con altri rialzi dei tassi d’interesse rispetto a quelli preventivati: una buona notizia per le tante società che finanziano la propria crescita facendo ricorso all’indebitamento. Secondo: i conti societari del secondo trimestre sono stati nel complesso positivi e anche in questa settimana non sono mancate società che hanno sorpreso positivamente il mercato.
Certo, le tensioni non mancano, come mostrano gli allarmi lanciati da alcune società del settore tecnologico – abbiamo fatto riflessioni in tal senso nella nostra analisi sull’andamento settimanale di Applied Materials – ma nel complesso confermiamo le nostre strategie d’investimento – trova quella più adatta a te cliccando qui.
Tra i settori migliori della settimana, quello finanziario europeo. A sostenerlo ci sono state in prima battuta le azioni Aegon (4,85 euro; Isin NL0000303709), il cui rialzo settimanale nella mattinata del 12 agosto superava la doppia cifra. È l’effetto di conti particolarmente positivi e sorprendenti che abbiamo commentato qui. Il consiglio è confermato: mantieni. Sebbene il loro andamento non sia stato esplosivo come quello di Aegon, anche le azioni BNP Paribas (49,56 euro; Isin FR0000131104) si sono ben comportate in Borsa in settimana e hanno contribuito a trainare al rialzo il settore: dopo aver mostrato ottimi risultati nel corso del secondo trimestre, ha confermato la fiducia per il resto dell’anno nonostante il possibile deterioramento dello scenario economico in Europa. Noi siamo un po’ meno ottimisti: le azioni sono convenienti ma noi preferiamo essere più prudenti col consiglio. Al più mantieni le azioni che già hai.
Buon andamento anche per il settore energetico, grazie al rimbalzo dei prezzi del greggio – quello di qualità brent si è di nuovo riportato in prossimità dei 100 dollari al barile. In questa situazione i titoli delle compagnie petrolifere sono andati particolarmente bene – le Repsol (12,53 euro; Isin ES0173516115), per esempio, nella mattinate del 12 agosto registravano un progresso di circa il 6% rispetto alla chiusura della settimana scorsa – ma restiamo prudenti col consiglio. Il rialzo del greggio è stato aiutato anche dall’indebolimento del dollaro dopo i dati sull’inflazione Usa e ci aspettiamo che continui a essere particolarmente ballerino nei prossimi giorni. Non è un settore su cui vale la pena investire ora. Se hai le Repsol, al più mantienile.
Tra i settori peggiori della settimana c’è stato, invece, quello farmaceutico, trascinato dal ribasso delle azioni Sanofi (84,75 euro; Isin FR0000120578): in questo articolo ti spieghiamo perché, a nostro parere, non è il caso di spaventarsi. Anzi, confermiamo il consiglio: acquista.
Walt Disney (117,69 Usd; Isin US2546871060)
È stato tra i titoli protagonisti, in positivo, della settimana. Il gruppo ha pubblicato per il terzo trimestre del suo anno fiscale 2021/2022 (termina il 30 settembre) ricavi in crescita del 26%, ben oltre le attese. I parchi a tema hanno registrato un fatturato record di 7,4 miliardi di dollari, in aumento del 70% rispetto al terzo trimestre dell’anno fiscale precedente. Il servizio di streaming Disney+ ha aumentato il numero di abbonati un po’ più velocemente del previsto, arrivando a 152,1 milioni di abbonati (+14,4 milioni). Per tutti i suoi servizi di streaming (Disney+, ESPN+ e Hulu) il gruppo ora totalizza 221 milioni di abbonati nel mondo, superando per la prima volta il numero di abbonati di Netflix. L'utile nei primi 9 mesi dell’anno si è attestato a 1,64 dollari per azione (+62% rispetto allo stesso periodo dell’anno fiscale precedente), anche questo risultando migliore del previsto. Il gruppo aumenterà i prezzi per i suoi abbonamenti in streaming negli Stati Uniti e lancerà, però, una loro versione più economica intervallata dalla pubblicità. Abbiamo aumentato le nostre aspettative di utile per azione per tutto il 2022. A più lungo termine la crescita di Disney+ potrebbe un po’ rallentare – il gruppo punta ora ad avere tra 215 e i 245 milioni di abbonati solo per Disney+ a settembre 2024 (contro i 230-260 della stima precedente), ma se si pensa che quando Disney+ è stato lanciato alla fine del 2019, il gruppo si aspettava solo tra i 60 ai 90 milioni di abbonati nel 2024, ci si rende conto di che numeri impressionanti si stia parlando. Secondo noi il titolo merita ancora fiducia: acquista.
bpost (6,41 euro; Isin BE0974268972)
Dopo una serie di cattive notizie, finalmente i conti del secondo trimestre dell’anno sono apparsi più rassicuranti e anche le parole dei vertici del gruppo hanno rassicurato sulle prospettive per il resto del 2022. Le scelte in termini di riduzione dei costi e di rialzo di alcune tariffe sembrano dare i frutti sperati. L’andamento poco brillante registrato dal titolo nel corso della settimana ci sembra ingiustificato e confermiamo il nostro consiglio: acquista.
Ageas (43,95 euro; Isin BE0974264930)
Nonostante alcune situazioni non favorevoli (tempeste di febbraio e iperinflazione in Turchia), il gruppo ha chiuso il primo semestre dell’anno con un progresso dell’utile del 38,5%, migliore del previsto. Certo, gran parte del progresso è legato alla rivalutazioni di alcuni prodotti finanziari legati alla vecchia Fortis – senza tali rivalutazioni l’utile semestrale sarebbe risultato in calo dell’1,6% – ma il gruppo fornisce comunque degli spunti di ottimismo per il futuro. Per esempio, per tutto il 2022, Ageas punta ancora a un profitto annuo di 1 miliardo di euro (senza tener conto dell’impatto dei prodotti finanziari ex-Fortis): un obiettivo ambizioso, ma che può riuscire a centrare. Inoltre, pur non volendo procedere con un nuovo piano di acquisto di azioni proprie, ha comunque annunciato che entro la fine di ottobre dovrebbe pagare un acconto sul dividendo 2022 di 1,50 euro lordi per azione. Una scelta che conferma la volontà di aumentare il dividendo in media dal 6% al 10% annuo nel triennio 2022-2024. Abbiamo ritoccato al rialzo le nostre stime per il 2022 e confermiamo il nostro consiglio: acquista.
Prezzi e valutazioni alla chiusura dei mercati dell’11 agosto 2022
Attendi, stiamo caricando il contenuto