Riflettori sui conti societari

Grafico
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I dati sull’inflazione saranno fondamentali nel guidare le decisioni delle Banche centrali nelle riunioni dei prossimi giorni. Nell’attesa, però, l’attenzione degli investitori (e di conseguenza l’andamento delle Borse) si è concentrata sulle società, che sono nel pieno della pubblicazione dei risultati trimestrali, specialmente oltreoceano. L’esito di tutto questo è un bilancio contrastato per le Borse (vedi a lato), che si sono barcamenate tra delusioni e sorprese positive.
tecnologia ancora tra alti e bassi
Come la scorsa settimana, nel settore tecnologico continuano ad alternarsi luci e ombre. Tra le delusioni più forti c’è il calo del 3,3% delle azioni Netflix (427,5 Usd; Isin US64110L1061): la “stretta” del gruppo sulla possibilità di condividere le password ha portato a un aumento degli abbonamenti, ma i ricavi del 2° trimestre sono inferiori alle aspettative. Il titolo resta da non acquistare. Altra delusione quella arrivata da ASML (625,50 euro; Isin NL0010273215), con un -8,7% settimanale che, tuttavia, è secondo noi eccessivo se si considera che ASML dispone una tecnologia di punta e difficilmente replicabile nel settore in rapida crescita dei semiconduttori. I dati trimestrali (fatturato e utile per azione rispettivamente +27% e +39%) sono, inoltre, migliori delle attese, tanto che ASML ha alzato l'obiettivo sulla crescita dei ricavi per il 2023 (da +25% a +30%), nonostante la cautela di alcuni clienti come la taiwanese TSMC, il maggior produttore mondiale di semiconduttori, che ha rivisto al ribasso gli investimenti nel 2023. Con un portafoglio di ordini ben fornito, il gruppo è ben attrezzato per far fronte a una domanda attesa in forte aumento nei prossimi anni di pari passo ai progressi tecnologici. Alziamo, quindi, le stime sull’utile per azione a 19 euro per il 2023 e a 22 euro per il 2024 e ribadiamo il nostro consiglio: acquista. In linea con le nostre attese, invece, i risultati trimestrali del colosso americano IBM (138,94 Usd; Isin US4592001014), che segna un +4,2% settimanale. L’utile per azione è sceso del 6% su base comparabile, ma il fatturato è rimasto stabile; inoltre, il management è ottimista sulla seconda metà dell’anno, confermando quindi l’obiettivo di una crescita del fatturato compresa tra il 3% e il 5% per tutto il 2023. Certo le prospettive di crescita degli utili del gruppo a breve/medio termine sono piuttosto deboli, ma il prezzo del titolo ne tiene, secondo noi, già conto. Lo puoi mantenere.
Settore farmaceutico in buona salute
Bene il settore farmaceutico (+3,1%). Spicca il +7,4% di Novartis (91,27 Chf; Isin CH0012005267). Nel 2° trimestre il fatturato è salito del 9% grazie ai prodotti di punta, ma anche a un nuovo farmaco oncologico, mentre l'utile industriale beneficia di tagli ai costi e minori oneri di ristrutturazione. Forte di questi risultati, Novartis alza le stime e lancia un piano di riacquisto di azioni da completare entro fine 2025. Resta, inoltre, interessata a realizzare acquisizioni. Alziamo le stime sull’utile per azione 2023 (da 3,7 a 3,9 Chf) e 2024 (da 4,2 a 4,4 Chf). Il titolo merita ancora un acquisto. Rialzi anche per Novo Nordisk (1.109,2 DKK; Isin DK0060534915; +4,3% questa settimana) il cui prezzo negli ultimi 2 anni è praticamente raddoppiato. È ora d’incassare i guadagni? Secondo noi, no. La società è specializzata nella cura del diabete, un settore ancora in crescita, e negli ultimi anni si è diversificata nel campo dell’obesità. Essendo inoltre poco indebitata, può dare dividendi in aumento, anche se dopo la salita del prezzo il rendimento è in linea con la media del settore. Pur non lontana dai massimi, l’azione non ha esaurito il suo potenziale. Mantieni. Nel settore, mantieni anche Abbott (vedi sotto).
+5,9% settimanale per Abbott (114,29 USD; Isin US0028241000). Nel 2° trimestre i ricavi calano del 9,2%, ma solo a causa delle minori vendite di test Covid; senza tenerne conto i ricavi sono saliti dell'11,5% grazie alla divisione dispositivi medici, che beneficia della ripresa degli interventi chirurgici. Mantieni.
Tesla, cambia il consiglio
Tesla (260,02 Usd, Isin US8816R1014) ha aumentato dell’83% le consegne di auto nel 2° trimestre, grazie anche agli sconti sui prezzi di vendita. La corsa alle quote di mercato è andata, però, a discapito della redditività: il rapporto tra utili industriali e fatturato è sceso dall’11,4% al 9,6%. Calo temporaneo o tendenza strutturale? Quel che è certo è che la concorrenza, specie dai produttori cinesi, si rafforza. Inoltre, la domanda di auto rischia di rallentare a causa del rialzo dei tassi d’interesse e del calo del potere d'acquisto delle famiglie. Il mercato ha reagito con un -7,6% settimanale. Anche noi modifichiamo il nostro consiglio: vendi.
Grandi manovre nelle telecom
Proximus (7,16 euro; Isin BE0003810273) acquisirà il 58% di Route Mobile, quotata a Mumbai e attiva nelle comunicazioni digitali, per ben 643 milioni di euro. Il prezzo è pari a 1/4 del valore di mercato di Proximus, di cui rappresenterà solo un 7% del fatturato, e le sinergie attese sono scarse. È un’operazione rischiosa, motivata dalla ricerca di nuovi vettori di crescita di fronte al peggioramento delle prospettive del settore in Belgio (arrivo imminente di un 4° operatore, rafforzamento della concorrenza). Dopo questa acquisizione cara e strategicamente poco convincente, i buoni dividendi non bastano più a giustificare la permanenza del titolo in portafoglio. Il consiglio cambia: vendi. Stesso consiglio anche per Telenet (20,88 euro; Isin BE0003826436). Se ci segui sul sito, hai già letto che l'Opa lanciata dal principale azionista Liberty Global non ha avuto l’esito sperato. Il capitale “rastrellato” si è fermato al 93,23%, sotto al 95% che serve per ritirare il titolo, ma Liberty ci riproverà e l’offerta sarà di nuovo riaperta dal 24 agosto al 13 settembre. Tu però non aspettare: vendi già ora in Borsa.
Anglo American (2.389 pence; Isin GB00B1XZS820; +1,7%), attiva nelle materie prime industriali, conferma gli obiettivi, il che è molto positivo considerando che l'economia mondiale rallenta. L’azione è più rischiosa della media, ma resta da acquistare.
Bank of America
Nel 2° trimestre l’utile di Bank of America (31,98 Usd; Isin US0605051046) è salito a 0,88 Usd per azione, +20,5% grazie all’aumento dei tassi di interesse. Il management, pur ottimista sull'economia americana nei prossimi mesi, aumenta gli accantonamenti per i prestiti a rischio. Sono notizie ben accolte (+9,9% in settimana), ma il titolo resta in calo del 3,4% da inizio anno, segno che le potenziali perdite sul portafoglio obbligazionario preoccupano gli investitori. Limitati a mantenere.
Cambiamenti nei consigli |
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PROXIMUS 7,16euro; Isin BE0003810273 |
M ➜ V |
TESLA 260,02USD; Isin US88160R1014 |
M ➜ V |
M: mantieni; V: vendi |
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