Le bollicine sperano nella ripresa dei consumi

Champagne
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In Investi n° 1523 ti abbiamo parlato dell’inizio della vendemmia e delle difficoltà dei produttori di vino legate alla diminuzione generalizzata dei consumi. Anche i produttori di champagne, che pure resta un prodotto d’eccellenza e con un mercato importante, stanno affrontando questo problema. I mercati di esportazione più importanti per i produttori di champagne, Stati Uniti, Gran Bretagna e Giappone hanno diminuito la loro richiesta di bottiglie nel 2023, con conseguenze negative per i conti dei produttori. Non fa eccezione Lanson Bcc (36,3 euro; Isin FR0004027068), che ha pubblicato di recente i conti semestrali. I ricavi, nei primi sei mesi dell’anno in corso sono diminuiti del 5,2% rispetto allo stesso periodo del 2022, la diminuzione del numero di bottiglie vendute, nel periodo, si è fermata al 4,9%. La diminuzione delle esportazioni negli Stati Uniti, Gran Bretagna e Australia, che per Lanson Bcc rappresentano poco più del 60% dei ricavi della società, ha pesato sui conti. Va tenuto però presente che nel 2022 le esportazioni verso questi Paesi erano cresciute in modo eccezionale, grazie a un positivo effetto post Covid. Una gestione oculata delle rimanenze e il controllo dei costi di produzione ha però permesso a Lanson Bcc di chiudere il semestre con un utile industriale in crescita del 40% circa rispetto allo stesso periodo del 2022 e il semestre si è chiuso positivamente, con utili in crescita del 14,7%.
Non è facile fare previsioni sull’andamento della seconda metà del 2023; da un lato, i produttori si attendono una vendemmia ottima nonostante le condizioni climatiche del mese del mese di agosto abbiano favorito il proliferare di alcune malattie, dall’altro c’è grande incertezza su una possibile ripresa delle esportazioni. Dopo un 2022 record, il 2023 è partito sottotono e tutte le speranze sono riposte nel periodo natalizio, tradizionalmente il più importante per i produttori di champagne, quello in cui si vende di più. L’attuale contesto economico, però, rende complicato fare previsioni e impone prudenza. Ai prezzi attuali, il titolo Lanson Bcc presenta multipli convenienti rispetto al settore di riferimento, ma, data l’incertezza del periodo, preferiamo essere prudenti e rinnovarti il consiglio che ti abbiamo dato a giugno: mantieni le azioni che hai in portafoglio, ma non incrementare le quote in tuo possesso. Se le hai comprate al momento del nostro primo consiglio sei comunque in guadagno di circa il 10%. Ricorda che è per il lungo periodo e non fa parte della categoria degli investimenti “mordi e fuggi”
Non c’è soltanto la diminuzione delle esportazioni minaccia il vino con bollicine più famoso al mondo. Il cambiamento climatico, e in particolare l’aumento delle temperature, potrebbe minacciare in futuro la produzione di champagne, oltre che in termini quantitativi – il meteo ballerino di agosto ha favorito lo sviluppo delle malattie dell’uva – anche qualitativi. La produzione di champagne necessita di condizioni climatiche particolari, che potrebbero venir meno in seguito all’innalzamento medio delle temperature. Se questa tendenza dovesse continuare, è possibile che lo champagne cambi radicalmente rispetto a come lo conosciamo oggi.
Stando all’indice Liv-ex Champagne 50, il prezzo delle bottiglie di champagne di alta gamma, negli ultimi 12 mesi è diminuito del 12,9%, mentre su un periodo di 5 anni l’aumento ha superato il 60%.
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