La settimana delle Borse: una stagione inquieta

La settimana delle Borse
La settimana delle Borse
I risultati trimestrali societari sono un momento importante per verificare lo stato di salute generale dell’economia mondiale. E questa volta, a differenza di quanto accaduto per i conti del primo e del secondo trimestre, la stagione dei risultati trimestrali non sta aiutando troppo i mercati. Non sono i risultati trimestrali di per sé ad essere meno brillanti di altre volte, ma sono le prospettive sulla fine dell’anno e sui mesi seguenti a essere mediamente più fosche del previsto.
Questo non può che pesare sulle Borse che sono riuscite, comunque, a contenere le perdite grazie a tre fattori: la forza dell’economia americana, il fatto che la Banca centrale europea non solo non abbia alzato i tassi d’interesse (era atteso), ma anche che non abbia modificato per ora i programmi d’acquisto dei titoli di Stato, il piano d’intervento a sostegno dei mercati attuato dalle Autorità cinesi.
Il momento resta, comunque, delicato: confermiamo le nostre strategie d’investimento che puoi consultare cliccando qui.
Ecco l’andamento della settimana per le Borse consigliate (prima in valuta locale e poi in euro).
Australia: -1,1%; -0,5%
Canada: -2,1%; -3,2%
Cina: +2,2%; +2,3%
Corea: -3%; -3,2%
Giappone: -0,9%; -0,6%
Indonesia: -1,1%; -1,4%
Messico: +1,5%; +2,7%
Regno Unito: -1,5%; -1,5%
Svezia: -1,4%; -2,5%
Stati Uniti: -2,5%; -2,4%
Svizzera: -0,2%; -1,4%
In settimana molte società del settore tecnologico hanno rivelato i propri risultati e le proprie aspettative. In generale, le cose non sono andate molto bene (indice Nasdaq in calo del 2,6%). Tra le maglie nere c’è stata Alphabet (122,17 Usd; Isin US02079K3059), le cui azioni hanno chiuso in calo del 9,9%: a deludere è stato il rallentamento della crescita dell’attività cloud. Le attività di Google, però, hanno di nuovo il vento in poppa: dopo un periodo di crescita un po’ più lenta, i ricavi pubblicitari (78% del fatturato) sono aumentati nel trimestre di ben il 9%: un andamento che ci rassicura e ci porta persino ad alzare leggermente le nostre previsioni sui suoi utili. Se hai le azioni, mantienile.
Progresso limitato all’1% per Microsoft (329,81 Usd; Isin US5949181045), che ha mostrato risultati brillanti: il fatturato e l’utile per azione sono cresciuti rispettivamente del 13% e del 27%, con l’attività cloud che ha continuato a strappare quote di mercato proprio a concorrenti come Alphabet. Anche gli obiettivi annunciati per il trimestre in corso, che includono Activision (videogiochi), superano le aspettative. La progressiva integrazione degli strumenti di intelligenza artificiale nel suo motore di ricerca e nei suoi vari software dovrebbe consentire al gruppo di realizzare risultati solidi nei prossimi anni, anche se a breve richiederanno pesanti investimenti. Sono azioni che meritano ancora un acquisto.
Nel settore tecnologico, da segnalare anche il -3,9% delle azioni Meta Platforms (296,73 Usd; Isin US30303M1027) nonostante il gruppo abbia chiuso il trimestre con ricavi in crescita (+23%) nella fascia più alta delle sue previsioni. A pesare è la prudenza per i risultati nel trimestre in corso che, però, dovrebbero comunque crescere rispetto allo stesso periodo dell’anno scorso. Atteso un progresso anche della redditività industriale. Mantieni.
Settimana negativa anche per il settore farmaceutico (-3,4%), su cui ha gravato il -17,6% delle azioni Sanofi (81,44 euro; Isin FR0000120578). Per i dettagli su quanto accaduto a Sanofi leggi qui. Nel settore farmaceutico da segnalare anche il -1,2% per le azioni Novartis (83,76 chf; Isin CH0012005267), ma il gruppo ha pubblicato per il 3° trimestre delle vendite in crescita di ben il 12% (senza effetti di cambio), ha alzato ulteriormente le previsioni per il 2023 e ha annunciato un programma di acquisto di azioni proprie che si concluderà a fine 2025. Le azioni meritano ancora un acquisto.
In settimana i dati sull’andamento dell’attività manifatturiera e dei servizi della zona euro sono scesi ai minimi di quasi 3 anni: la paura della frenata economica si è riversata sui titoli bancari europei, che hanno perso mediamente l’1,6%. In tale contesto spicca il +4,3% delle azioni Unicredit (23,08 euro; Isin IT0005239360) dopo che il gruppo ha presentato conti trimestrali che mostrano una straordinaria resilienza delle sue attività e della sua clientela. Fino a quando, però, continuerà? Puoi leggere un'analisi cliccando qui. Tracollo del 18,8% per le azioni Nexi (5,37 euro; Isin IT0005366767) a seguito del -52% delle azioni della concorrente francese Worldline (11,62 euro, Isin FR0011981968; non acquistare). Per maggiori dettagli leggi qua.
Le banche italiane sembrano voler dare prova di forza anche verso il Governo: finora tutte i principali istituti hanno deciso di destinare a riserva l’imposta sugli extra-profitti (2,5 volte il suo importo) piuttosto che pagarla allo Stato. L’introito da questa tassazione per le casse statali rischia di essere praticamente azzerato. Le banche, però, sono comunque legate a doppio filo alla forza dello Stato italiano: per ora le agenzie di rating sembrano averci graziato, ma se ci dovessero essere peggioramenti nel giudizio di affidabilità dell’Italia i titoli bancari non potranno che soffrirne.
@Cristiano Le banche non sono obbligate a offrire l’accesso a tutti i listini borsistici mondiali tramite le proprie piattaforme di trading online. La scelta di ampliare o limitare la scelta – c’è chi ti fa comprare solo su Piazza Affari – è legata a legittime scelte di politica commerciale.
@Mario L’unico Etf che permette di puntare sulla Borsa di Stoccolma è l’Etf iShares Omx Stockholm (66,27 sek; Isin IE00BD3RYZ16) quotato solo a Francoforte. Non ci sono alternative mirate acquistabili a Milano, se non estendendo a tutti i Paesi nordici (vedi n° 1529, pag. 16).
@Massimo Non esiste nessuna offerta di scambio tra azioni Air Liquide (160,24 euro; Isin FR0000120073) e azioni Engie (14,92 euro; Isin FR0010208488). La comunicazione della tua banca è errata. Entrambe offrono singolarmente solo un meccanismo di dividendo maggiorato.
Variazioni settimanali su prezzi alla chiusura del 27 ottobre 2023
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