Nexi: tracollo delle azioni

Pagamenti digitali
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Il calo delle azioni Nexi (5,31 euro; Isin IT0005366767) non è legato a notizie che riguardano direttamente la società, ma è l’effetto riflesso del tracollo delle azioni della concorrente francese Worldline (23,1 euro, Isin FR0011981968; non acquistare): al momento di questa analisi tali azioni stanno perdendo, solo in questa giornata, quasi il 60%, portando il calo dall’inizio dell’anno a quasi il 75%.
Perché il mercato sta punendo le azioni Worldline? Perché oggi il gruppo ha presentato i conti del terzo trimestre e ha rivisto al ribasso gli obiettivi di crescita per tutto il resto dell’anno. In particolare, per tutto il 2023 ora il gruppo di pagamenti francese si aspetta una crescita (acquisizioni e cessioni escluse) compresa tra il 6% e il 7% contro stime precedenti di crescita tra l’8% e il 10%. Significa che le prospettive per il quarto trimestre sono molto fosche, con una crescita quasi azzerata.
Il gruppo, inoltre, non ha fatto mistero delle difficoltà in Germania, dove ha registrato segnali di cambiamento delle abitudini di spesa dei consumatori che hanno penalizzato gli introiti legati ai pagamenti digitali. Ha, inoltre, ammesso la minaccia di attacchi informatici e ha dovuto sospendere dei contratti con alcuni clienti.
Tutto questo farà sì che l’utile industriale non crescerà, ma registrerà una contrazione rispetto al 2023. Il gruppo si aspetta un miglioramento dell’utile industriale nel 2024, ma non ha fornito ulteriori dettagli sulle prospettive relative ad altri dati di bilancio.
Perché quanto annunciato da Worldline ha avuto riflessi su Nexi? In prima battuta, perché il mercato ha iniziato a temere sorprese negative anche dai conti trimestrali del gruppo italiano – la presentazione è attesa per il 9 novembre. In secondo luogo, perché anche Nexi ha delle attività in Germania. Noi, comunque, crediamo che questi timori siano eccessivi. Primo: l’esposizione a tutta l’aera di Germania, Austria, Svizzera e Polonia è limitata (stando agli ultimi dati semestrali) a meno del 15% del fatturato complessivo del gruppo – l’Italia, con le sue prospettive di utilizzo maggiore dei pagamenti digitali, continua a farla da padrona.
Inoltre, le prospettive annunciate da Nexi erano già un po’ più prudenti di quelle della concorrente francese – con una crescita prevista poco sopra il 7% annuo – fatto che dovrebbe ridurre il rischio di sorprese negative dai conti.
Certo, la società opera in un settore legato all’andamento dei cicli economici e rischia di pagare dazio in caso di ulteriore rallentamento della crescita economica italiana. Come già detto nella nostra ultima analisi, però, tali rischi ci sembrano ampiamente scontati in Borsa. Confermiamo, dunque, il consiglio d’acquisto, sottolineando, però, che si tratta di un titolo non adatto ai risparmiatori prudenti e che la scommessa potrebbe dare i risultati solo nel medio/lungo periodo. Ricorda, inoltre, che l'investimento in queste azioni deve essere comunque limitato (vedi maggiori informazioni qui).
Prezzi e valutazioni alle ore 13:50 del 25 ottobre 2023
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