Iren: un primo semestre tranquillo

Nel primo semestre del 2024 c'è stata una crescita molto limitata.
Nel primo semestre del 2024 c'è stata una crescita molto limitata.
Iren ha reso noti i risultati relativi al primo semestre che vedono un calo dei ricavi del 16,1%. Come abbiamo già sottolineato nel caso di Acea si tratta di un dato di per sé non preoccupante per chi opera in questo settore, almeno nella misura in cui si lega ai prezzi dell'energia. Infatti, nel comunicato di Iren leggiamo che una buona parte del calo (anche se non tutto) si lega alla "riduzione dei prezzi delle commodities in corso di normalizzazione dopo la crisi energetica degli ultimi anni".
Il dato che rileva qui è come è andato l'Ebitda, ossia l'utile, per così dire, prodotto dall'attività industriale prima di spesare la quota di questi sei mesi dei costi di lungo periodo che vengono spalmati su più anni. E qui vediamo un +4,8%. Che si riflette su un livello definitivo di utile in lieve crescita (+2%). Un dato tutto sommato positivo, anche se non eclatante che va, comunque, di pari passo con le previsioni di un 2024 di crescita e con le conferme del piano industriale presentato di recente che trovi qui.
Tra le altre novità del mese c'è il perfezionamento dell'acquisto di Egea Holding e l'aggiudicazione per il 2025 di 1.943 MW nell’asta del capacity market (meccanismo atto a garantire la disponibilità di elettricità a medio-lungo termine in cui i produttori danno disponibilità per fornire elettricità in futuro).
Tutto sommato riteniamo di poter mantenere pressoché invariate le nostre attese di utile per il 2025 (0,22 euro per azione) e per il 2026 (0,24 euro per azione), mentre ritocchiamo lievemente quelle per il 2024 da 0,2 a 0,21 euro per azione. Si tratta di modifiche minime che non cambiano il nostro giudizio sul titolo: mantieni.
Prezzo al momento dell'analisi (chiusura del 6 agosto): 1,815 euro.
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