La settimana delle Borse: effetto-Nvidia sui mercati

settimana delle Borse 1571
settimana delle Borse 1571
Anche questa settimana non sono mancati numerosi dati economici che hanno condizionato, nel bene e nel male, l’umore dei mercati. Solo per citarne alcuni tra i più importanti, negli Usa il Pil del secondo trimestre è stato rivisto al rialzo, mentre il Vecchio Continente ha dovuto fare i conti da un lato con un’economia tedesca in panne, dall’altro con dati sull’inflazione confortanti. Ma a fianco di questi aggiornamenti, l’attesa era molto forte anche per i conti di Nvidia: un vero e proprio evento in grado di “muovere” i mercati quasi al pari dei dati macroeconomici. Non è andata come sperato (te ne parliamo qui sotto), e questo ha contribuito alla discrasia tra i mercati europei e Wall Street: se i primi chiudono con l’indice dei 50 titoli principali a +1,3%, l’indice S&P500 si limita a un +0,2% e il Nasdaq arretra dello 0,9%.
Tra i titoli della nostra selezione, la maglia nera del peggior andamento settimanale (-7,7%) va proprio a Nvidia (119,37 Usd, Isin US67066G1040). Come mai? In sintesi, il colosso tecnologico ha pubblicato per il 2° trimestre dei risultati sopra le attese, ma l’annuncio di prospettive meno brillanti per il trimestre in corso ha fatto arretrare il titolo. Nel 2° trimestre il fatturato di Nvidia è lievitato del 122% e l’utile per azione del 152% grazie alla forte domanda per i suoi chip a elevate prestazioni per l’intelligenza artificiale generativa. La divisione data center, che comprende i redditizi chip per l’intelligenza artificiale, ha generato ben l’87% del fatturato totale nel 1° semestre 2024/25 (dal 36% di 3 anni fa); il che spiega, in gran parte, l'impennata dei profitti e del titolo negli ultimi anni. In futuro, però, dovremo abituarci a crescite meno stellari, visto che partono da livelli già stratosferici. Non per nulla, Nvidia conta per il 3° trimestre su un fatturato in crescita del 77% su base annua, ma “solo” dell'8% rispetto al 2° trimestre. Quanto al margine lordo (rapporto tra utili lordi e fatturato) sembra aver raggiunto il tetto del 75%, ma potrebbero subentrare pressioni al ribasso sui prezzi. Oltre a questo, Nvidia ha ammesso che si sono verificati alcuni problemi di produzione, pur rassicurando sul fatto che sarà in grado di migliorare la “resa”, cioè quanti chip funzionanti escono dalle fabbriche. Insomma parliamo comunque di crescita e di problemi in via di risoluzione, ma con le quotazioni raggiunte dal titolo, è bastato questo per far decidere al mercato di tirare un po’ i remi in barca. Limitati a mantenere.
Il settore finanziario europeo chiude in moderato rialzo (+0.5% questa settimana) e questo nonostante siano arrivate anche alcune delusioni. È il caso, per esempio, di Société Générale (21,83 euro; Isin FR0000130809; +1,7%) la cui ristrutturazione è più lenta del previsto. Nel 1° semestre la redditività è rimasta molto bassa e ci sono stati pochi progressi nei tagli ai costi. Certo il management ha annunciato cessioni di attività per rafforzare il capitale, ma c’è ancora molto da fare per rilanciare la crescita. Mantieni.
Eli Lilly (960,02 Usd; Isin US5324571083) ha annunciato il lancio a metà prezzo, negli Stati Uniti, del suo farmaco antiobesità Zepbound (nella versione monodose e senza l’auto-iniettante) per le persone che non hanno l’assicurazione sanitaria. È una mossa con cui esercita ulteriori pressioni sulla concorrente danese Novo Nordisk (938,1 Dkk; Isin DK0062498333), i cui prodotti antidiabetici e antiobesità stavano già affrontando la concorrenza del colosso americano. Eli Lilly ha potuto, inoltre, alzare le sue previsioni annuali, grazie alla forte crescita dei suoi prodotti per il trattamento del diabete (Mounjaro e Zepbound). Anche se naviga intorno ai massimi, l’azione Eli Lilly resta, secondo noi, correttamente valutata: mantieni. Stesso consiglio per le azioni Novo Nordisk: mantieni.
Secondo l’associazione dei costruttori europei (Acea), le immatricolazioni a luglio sono quasi stabili nell'Ue (+0,2%). Tra i Paesi principali, in crescita Italia (+4,7%) e Spagna (+3,4%), in calo Francia (-2,3%) e Germania (-2,1%). Il sostanziale statu quo complessivo nasconde, in realtà, un netto stop per le auto elettriche, che nel mercato europeo “allargato” (Ue+Efta+UK) sono calate del 10,8% a luglio, con una quota di mercato che scende dal 13,5% al 12,1%. Non una bella notizia per Tesla, che vede le vendite scendere del 14,7% rispetto a luglio 2023 e la sua quota di mercato calare all’1,4% nell’Ue, superata anche dalla cinese Saic che sale all'1,7%. Il titolo Tesla (214,11 Usd, Isin US88160R1014) cala questa settimana del 2,8%: vendi.
@Antonio Nelle tabelle trovi le Volkswagen ordinarie (101 euro, Isin DE0007664005) e non le privilegiate (96,18 euro, Isin DE0007664039) perché la capitalizzazione è maggiore. Inoltre, le privilegiate potrebbero essere escluse da eventuali operazioni straordinarie. L’andamento dei due titoli, comunque, è simile, il consiglio acquista vale per entrambi.
@Salvatore Abbiamo parlato di Nexi (6,31 euro, Isin IT0005366767) sia durante il mese di agosto sul nostro sito, sia nello scorso numero di Investi. Il consiglio sul titolo, attualmente, è di mantenerlo se già lo hai, ma non acquistarlo ora. Per le motivazioni del consiglio e tutti i dettagli, vedi quanto abbiamo scritto su Investi n° 1570 della scorsa settimana.
@Vittorio L’indice di Sharpe di cui hai sentito parlare indica quanto rendimento offre un prodotto, o un portafoglio, per ogni unità di rischio. È un indicatore importante, perché non basta confrontare i rendimenti di due prodotti, ma devi tener conto anche del rischio. Trovi più dettagli nel nostro glossario.
Attendi, stiamo caricando il contenuto