Settore farmaceutico: l’Europa rallenta?

Settore farmaceutico in Europa: si sta contraendo?
Settore farmaceutico in Europa: si sta contraendo?
Pochi giorni fa, ti abbiamo segnalato un cambio nella nostra valutazione del settore pharma europeo, da interessante a neutro, vedi qui
Cosa sta succedendo? L’industria farmaceutica europea continua a crescere, in termini di valore della produzione, e il settore pharma di Eurolandia continua stabilmente a occupare la seconda posizione mondiale nella produzione (22,7% nel 2023), dopo gli Usa (53,3% nel 2023).
Fonte EFPIA, "The pharmaceutical industry in figures 2024"
Tuttavia, analizzando più nel dettaglio i dati, mentre dal 2010 al 2022 le esportazioni di farmaci europei sono state in continua crescita, dal 2022 al 2023 si è verificata un’inversione di tendenza, con esportazioni in calo ed in importazioni in crescita. Perché? La spiegazione ruota intorno alla diminuzione di farmaci innovativi sviluppati e poi commercializzati da Eurolandia, che detiene, a livello mondiale, una quota molto limitata, circa il 16%.
Fonte EFPIA, "The pharmaceutical industry in figures 2024"
Nonostante l’aumento delle risorse impiegate in ricerca e sviluppo (+6,3% nel 2023 rispetto al 2022), Eurolandia fatica a tenere il passo con la concorrenza crescente dell’Oriente, che, nonostante al momento detiene una quota di mercato ancora molto contenuta rispetto all’Europa (7,5% detenuta dall’industria cinese e 4,3% dall’industria giapponese, per esempio, nel 2022), si sta rivelando un temibile concorrente per Eurolandia, grazie a una regolamentazione più favorevole alle aziende produttrici.
Fonte Eurostat, " Key figures on europea business" ed 2024.
Insomma, nel settore farmaceutico europeo innovazione e capacità di sviluppare nuove molecole in tempi brevi sembrano segnare il passo, a tutto vantaggio delle più dinamiche società farmaceutiche dell’estremo Oriente. La sensazione è che, anche per questo settore, la crescita e la pulsione innovativa si stiano spostando a Oriente.
La situazione, tuttavia, al momento non è drammatica, anche se alcuni titoli del settore, come per esempio Euroapi, non si stanno comportando benissimo, mentre altri hanno sofferto molto meno.
Circa un anno e mezzo fa, vedi Investi n° 1499, ti abbiamo consigliato una scommessa sul gruppo tedesco Dermapharm Holding (35,05 euro al 19/11; Isin DE000A2GS5D8), che produce medicinali con un proprio marchio, ma senza copertura di brevetto, tra cui spiccano diverse preparazioni dermatologiche e contro le allergie, principalmente in Germania, Austria e Svizzera.
Il gruppo ha pubblicato risultati positivi, sia per i primi 9 mesi 2024, sia per il 2023.
Per esempio, i ricavi, nel periodo, sono cresciuti del 3% circa, mentre l’utile netto, a livello consolidato, è aumentato del 45%, portando l’utile per azione da 1,21 euro dei primi 9 mesi 2023 a 1,71 euro sullo stesso periodo del 2024.
La società, che si è sempre dimostrata generosa con i propri azionisti, non ha cambiato politica, anche se il dividendo 2024 è stato meno generoso rispetto al 2023 (0,88 euro per azione nel 2024 rispetto a 1,05 euro del 2023). Il titolo, però, anche se oggi è orientato positivamente, ha attraversato fasi alterne, risentendo anche delle difficoltà dell’economia tedesca, che si sono proiettate anche sull’andamento dei mercati azionari – per approfondire vedi qui.
Se hai comprato l’azione al momento del nostro primo consiglio, sei in perdita dell’8%, perdita che si riduce al 2,9% circa se consideriamo anche i dividendi staccati. Dermapharm Holding, considerando i dati, si mostra solida e ti consigliamo, quindi, di mantenere i titoli che hai acquistato in passato.
Il nostro consiglio era e resta per il lungo periodo, destinato a chi non si preoccupa per eventuali scivoloni dell’azione sul mercato. E chi non lo possiede? Stando ai nostri modelli di valutazione, alcuni multipli di mercato restano migliori rispetto al settore di riferimento, almeno per il 2024 (P/E 16,93 rispetto a 52,84 del settore di riferimento, “health and pharmaceuticals”; EV/EBITDA 8,84 rispetto a 10,86 del settore) mentre il vantaggio di Dermapharm sul settore tende a ridimensionarsi nel 2025; il momentum è neutro e la qualità dei risultati è nella media.
Una scommessa sul titolo, se ancora non l’hai fatta, a questi prezzi, secondo noi, ci sta ancora, con le stesse avvertenze di prima - per il lungo periodo e se vuoi continuare a scommettere sul settore. L’investimento resta fuori dal tuo portafoglio e va conteggiato in quel 10% extra.
Soddisfazioni, invece, ha regalato l’Etf Spdr Msci Europe Health Care Ucits Etf (212,5 euro al 15/11; Isin IE00BKWQ0H23) che replica l’indice Msci Europe health care capped 35/20 index a chi lo ha comprato in occasione del nostro primo consiglio di acquisto. Chi lo fa fatto è oggi in guadagno del 12% circa.
L’indice ha tra i primi dieci titoli praticamente tutti quelli di cui oggi consigliamo l’acquisto nel settore farmaceutico europeo oggi, come Roche, Novartis, Sanofi. Considerando il momento di incertezza attraversato dal settore farmaceutico europeo, da oggi, ti consigliamo di mantenerlo in portafoglio, ma di non incrementarne la quota, puntando, eventualmente sui singoli titoli all’acquisto.
Il settore è uno dei più innovativi, in cui si investe di più in ricerca, generando i posti di lavoro maggiormente qualificati in Europa.
Fonte EFPIA, "The pharmaceutical industry in figures 2024"
Fonte EFPIA, "The pharmaceutical industry in figures 2024"
Fonte EFPIA, "The pharmaceutical industry in figures 2024"
La sua importanza è tale da aver indotto la stessa Commissione Europea ad elaborare, nel 2020, una “Strategia farmaceutica per l'Europa”, per “… creare un quadro normativo adatto al futuro e ad aiutare il settore a promuove la ricerca e tecnologie mirate a soddisfare le esigenze terapeutiche dei pazienti, affrontando nel contempo le carenze del mercato”.
L’Italia è il secondo Paese dell’Unione per valore della produzione (49 miliardi di euro circa) - il primo in assoluto, nel Continente europeo, è la Svizzera (56,6 miliardi di euro) – seguito da Belgio (41 miliardi di euro) e Germania (37 miliardi di euro; la fonte di tutti i dati citati, aggiornati al 2022, è il rapporto “The Pharmaceutical Industry in Figures – Key Data 2024” dell’Efpia, European Federation of Pharmaceutical Industries and Associations).
Qui, invece ti riportiamo le prime 10 società farmaceutiche mondiali per capitalizzazione. La seconda, grazie alle vendite di Ozempic, è europea.
Fonte: https://companiesmarketcap.com/, dati al 20/11/2024, in euro.
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