Electronic Arts abbassa le stime

analisi azioni
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Electronic Arts (131,17 usd, Isin US2855121099), leader nell’intrattenimento interattivo digitale, oltre ai risultati trimestrali ha annunciato un piano di riacquisto di azioni e lo stacco di un dividendo trimestrale di 0,19 usd per azione entro fine febbraio, con data di pagamento nella seconda metà di marzo. Nel trimestre concluso il 31/12, il 3° dell’anno fiscale 2024/25 (che terminerà il 31/3) i ricavi della società sono stati pari a 1.883 milioni di dollari, il -3,2% rispetto allo stesso trimestre dell’anno precedente, l’utile netto dei tre mesi è di 1,11 usd per azione contro 1,07 usd del 3° trimestre 2023/24 (+3,7%), mentre il portafoglio ordini è in calo del 6,4%. La società ha ridotto le attese sui ricavi dell’intero anno fiscale: ora si aspetta che siano compresi tra i 7.250 e i 7.400 milioni di usd (prima tra i 7.400 e i 7.700). Nonostante il recupero dell’utile nel trimestre appena concluso, per l’intero anno l’utile atteso (tra 3,82 e 4,33 usd per azione) anche nella fascia più alta è inferiore a quello realizzato nello scorso anno quando è stato di 4,68 usd. Insomma, i ricavi e le vendite sono sotto pressione, anche se la società può contare su un portafoglio di offerta di giochi ben assortito. Per ora, secondo noi, è meglio limitarsi a mantenere il titolo se già in portafoglio, ma evitare nuovi acquisti.
Per puntare sul settore del gaming, che secondo noi resta interessante, ribadiamo il nostro consiglio di puntare sull’Etf Global X Video Games & Esports (12,14 euro, Isin IE00BLR6Q544), per diversificare il rischio su diverse società e in diversi Paesi. Questo prodotto ha in portafoglio circa 47 titoli (dati riferiti a inizio febbraio) e al quindicesimo posto nel portafoglio, con un peso del 3,7%, troviamo anche Electronic Arts, ma la società di gaming presente con il maggior peso (5,53% del portafoglio) è la giapponese Konami Group. Questo Etf è ben diversificato anche a livello geografico, il Giappone pesa il 31%, gli Stati Uniti il 19% seguiti da Sud Corea (15%) e Cina (13%). C’è anche un po’ di Europa nel suo portafoglio, con la Svezia al 7,8%, la Polonia (4,3%) e la Francia (2%). L’investimento nel settore gaming resta una posta extra portafoglio, che non deve superare il 10% del capitale investito.Attendi, stiamo caricando il contenuto