Bayer (22,41 euro, DE000BAY0017) ha subito un'altra sconfitta nel contenzioso statunitense relativo al glifosato, il suo diserbante di punta, acquisito da Monsanto nel 2018. Il gruppo è stato condannato a pagare più di 2 miliardi di dollari a un querelante che lo accusava di avergli causato il cancro. Anche se ci si aspetta che questa somma sarà ridotta in appello, questa condanna evidenzia i rischi finanziari che Bayer deve fronteggiare a seguito di questi casi.
Il contesto
Questo annuncio dà credito alla possibilità che la liquidazione di tutte le denunce costerà più delle attese. Alla fine di gennaio c'erano 67.000 reclami. E la cifra non fa che aumentare. Sebbene il gruppo abbia accantonato 5,9 miliardi di dollari per farvi fronte, è improbabile che ciò sia sufficiente, dato che un precedente accordo è già costato più di 10 miliardi di dollari. Alla prossima assemblea generale annuale, il Gruppo chiederà agli azionisti di autorizzare un aumento il capitale del 35%, se necessario.
Una situazione poco rassicurante
Anche senza considerare il rischio di controversie legali, Bayer è indebitata e la sua attività non è fiorente. L'anno scorso il gruppo era ancora in perdita. Quest'anno, la filiale agrochimica CropSciences continuerà a soffrire per il calo dei prezzi (forte concorrenza) e la farmaceutica sarà penalizzata dalla concorrenza generica per il suo anticoagulante Xarelto. Nonostante il calo di ieri, confermiamo il nostro consiglio sul titolo: vendi.