Ldc: il gallo nel pollaio della Borsa

Ldc cresce con consumi e acquisizioni, obiettivi anticipati al 2026.
Ldc cresce con consumi e acquisizioni, obiettivi anticipati al 2026.
Ldc (95,80 euro al 14/7; Isin FR001400SF56), gruppo francese leader nel settore avicolo e attivo anche nei piatti pronti, ha comunicato i risultati del 1° trimestre 2025/26 chiuso a fine maggio, confermando un buon avvio d’anno, in scia con quanto già emerso nei dati annuali presentati a giugno (vedi n° 1603). I ricavi consolidati sono saliti del 10,9% e i volumi del 7,4%, segno di una domanda strutturalmente solida. Senza contare le acquisizioni, la crescita è stata rispettivamente del +4,1% e del +1,2%. È andato bene il settore pollo (+5,5% i ricavi). A livello internazionale le acquisizioni hanno spinto il fatturato (+54,1%) grazie all’integrazione di Indykpol, Calibra, Konspol e ECF, ma anche al netto di queste, la crescita è stata del 5,8% in ricavi e del 2,1% in volumi. Ldc segnala anche un ritorno alla crescita del mercato dell’anatra dopo un 2024 difficile. Meno bene è andato il segmento dei piatti pronti con il +1,8% dei ricavi, ma -1,1% i volumi, soprattutto nei surgelati. Tengono bene i piatti freschi, in particolare pizza e sandwich. Il gruppo ha confermato l’acquisizione di Pierre Martinet, leader nelle insalate fresche, integrato dal 1° giugno e ha ribadito la fiducia nel raggiungimento anticipato del piano strategico 2026-2027 con il superamento dei 7 miliardi di euro di ricavi e un Ebitda attorno ai 560 milioni, già entro la fine dell’esercizio in corso.
Confermiamo le attese di cui ti avevamo parlato nel n° 1603: per l’anno 2025/26 ci attendiamo un utile per azione di 7,9 euro che saranno 8,5 l’anno successivo. Momentum neutro, rischio pari a 2/5, e multipli in linea o lievemente migliori del settore cibo e bevande, ci dicono che il titolo è correttamente valutato. Di base è da mantenere. Tuttavia, noi ve lo avevamo consigliato per una piccola scommessa sul fatto che il mercato smettesse di sottovalutarlo. Ora che è valutato correttamente e che in sette mesi ha guadagnato oltre il 35% dal primo consiglio, pensiamo che lo spazio per notizie che sorprendano in positivo è diminuito. Chi ha scommesso nell’attesa di guadagni rapidi può monetizzare parte del suo investimento vendendone la metà e limitandosi a mantenere il resto.
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