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Mps rilancia su Mediobanca: la sfida che può cambiare il volto del credito italiano

Monte Paschi rilancia su Mediobanca

Monte Paschi rilancia su Mediobanca

Data di pubblicazione 02 settembre 2025
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Monte Paschi rilancia su Mediobanca

Monte Paschi rilancia su Mediobanca

L’offerta rilanciata dal Monte dei Paschi apre nuovi scenari per Piazzetta Cuccia e per l’intero settore bancario: tra prospettive di fusione, rischi di isolamento e un risiko finanziario ancora tutto da giocare.

Il settore bancario italiano sta vivendo un momento di grande fermento. Al centro della scena, oggi, ci sono Mediobanca e Monte dei Paschi di Siena (Mps), impegnati in una partita che ricorda da vicino il risiko, con mosse e contromosse capaci di ridisegnare gli equilibri finanziari nazionali.

Tutto è iniziato con l’offerta pubblica di scambio presentata da Mps, che puntava a conquistare una posizione di controllo su Mediobanca. Una proposta giudicata da quest’ultima ostile, perché non concordata e poco convincente, sia per il prezzo offerto, sia per la complessità industriale che avrebbe comportato. Mediobanca, per difendersi, ha tentato la strada di un’acquisizione di Banca Generali, ma l’assemblea dei soci ha bocciato questa mossa, segno delle profonde divisioni interne e della fragilità del fronte difensivo.

A questo punto, Monte Paschi ha deciso di rilanciare. Allaproposta originaria ha aggiunto una parte in contanti: 0,9 euro per azione Mediobanca, per un esborso complessivo di circa 750 milioni di euro. Un modo per rendere più appetibile l’offerta e convincere il mercato, in particolare per gli investitori istituzionali (per esempio, casse previdenziali e altri gruppi bancari), che, per ora, non hanno aderito all’offerta.

L’obiettivo minimo è ottenere adesioni pari al 35% del capitale di Mediobanca, soglia necessaria a far scattare la validità dell’operazione, ma il vero traguardo è il 50% più 1%, che garantirebbe a Siena il controllo di diritto.

Se l’offerta va in porto: le conseguenze per Mediobanca

Per Mediobanca l’accettazione dell’offerta significherebbe un cambio di scenario radicale. Con Mps come socio di riferimento, la banca milanese perderebbe la sua indipendenza e vedrebbe ridisegnata la propria governance - è il sistema con cui un’azienda o una banca viene diretta e controllata. Indica chi prende le decisioni importanti, come vengono scelti i manager e quali regole guidano le strategie. In pratica, è l’insieme delle “regole del gioco” che stabiliscono chi comanda e come si gestiscono gli interessi di azionisti, dipendenti e clienti.

Il nuovo azionista imporrebbe la sua visione strategica, portando a una progressiva integrazione tra i due gruppi.

Mediobanca, storicamente forte nei servizi finanziari e di investimento, diventerebbe parte di un polo bancario nazionale con maggiori dimensioni, più potenza industriale e la possibilità di sfruttare benefici fiscali legati all’operazione. Se le adesioni superassero addirittura il 66,7%, si aprirebbe la strada a una fusione completa, con la fine dell’autonomia di Mediobanca e la nascita di un gruppo unico guidato da Siena.

Se l’offerta va in porto: le conseguenze per Mps

Per il Monte dei Paschi il successo dell’offerta rappresenterebbe un momento di svolta. Dopo anni di crisi, ricapitalizzazioni e interventi pubblici, la banca senese potrebbe finalmente giocare un ruolo da protagonista nel panorama bancario italiano. Con l’acquisizione di Mediobanca, Mps rafforzerebbe la propria posizione, ampliando il raggio d’azione dai servizi bancari tradizionali a quelli finanziari più sofisticati.

Il costo dell’operazione, pur elevato, potrebbe essere sostenibile: il gruppo senese ha assicurato che manterrà un solido livello di capitale e una politica di dividendi generosa. In prospettiva, Mps otterrebbe così non solo una crescita in termini di dimensioni, ma anche maggior credibilità nel panorama europeo. Anche nel caso in cui non raggiungesse subito la maggioranza assoluta, Siena potrebbe comunque esercitare una forte influenza sulle decisioni di Mediobanca e rafforzare progressivamente la sua posizione.

Se l’offerta non va in porto: gli scenari alternativi

Se invece l’offerta dovesse fallire, Mediobanca manterrebbe la sua indipendenza. L’attuale dirigenza continuerebbe a guidare la banca secondo le strategie già definite. Resterebbe però la complessità di un azionariato frammentato, con soci influenti ma spesso in disaccordo tra loro. La banca milanese si troverebbe insomma costretta a gestire equilibri interni instabili.

Per Mps, il fallimento sarebbe uno stop ai progetti di consolidamento. La banca resterebbe più isolata, senza i vantaggi derivanti dalle sinergie industriali e dai benefici fiscali che l’operazione avrebbe garantito. Tuttavia, non sarebbe la fine del percorso: Mps potrebbe cercare in futuro nuove mosse per crescere e consolidarsi, magari attraverso altre alleanze o acquisizioni.

Una partita ancora aperta

La battaglia tra Mps e Mediobanca resta ancora aperta. Da un lato, c’è la spinta di Siena a creare un nuovo polo bancario di riferimento, dall’altro la resistenza di Mediobanca a difendere la propria autonomia. Nel mezzo ci sono gli azionisti istituzionali, sempre più decisivi, e mercati che osservano con prudenza, premiando o punendo a seconda delle mosse.

Quel che è certo è che il risiko bancario italiano non è ancora finito. Il futuro delle due banche dipenderà dalle prossime settimane, e potrebbero non mancare altri colpi di scena, ma, più in generale, il settore si avvia a un processo di consolidamento che difficilmente potrà fermarsi qui.

Cosa fare se hai azioni Mps o Mediobanca?

La partita tra Monte dei Paschi e Mediobanca mette in una posizione particolare i piccoli azionisti delle due banche.

Se possiedi azioni Mediobanca (20,17 euro alle 11:00 del 2/09/2025; Isin IT0000062957), sei tra coloro a cui l’offerta è rivolta. In pratica, ti viene chiesto di scambiare i tuoi titoli con azioni Mps più una parte in contanti.

Se hai seguito i nostri consigli non dovresti possedere titoli Mediobanca.

Potresti, però, averli lo stesso in portafoglio. Con il rilancio, Mps ha aggiunto 0,9 euro in contanti per ogni azione Mediobanca, portando così il valore complessivo dell’offerta a circa 20,78 euro per azione. Tuttavia, il prezzo di mercato delle azioni Mediobanca è oggi in pratica già a 20,7 euro, per cui il guadagno immediato per chi aderisce risulta molto limitato: poco più di 7 centesimi per titolo, meno dell’1%.

In sostanza, l’incentivo in denaro elimina lo sconto rispetto ai valori di Borsa, ma non rappresenta un vantaggio economico immediato e significativo. La vera scelta che devi compiere è in prospettiva: aderendo si partecipa al progetto di un nuovo polo bancario guidato da Mps, mentre non aderendo si resta azionisti di Mediobanca indipendente, con la possibilità che la banca prosegua la sua strada da sola o cerchi altre alleanze.

Se invece possiedi azioni Mps (7,67 euro alle 11:00 del 2/09/2025; Isin IT0005508921), la situazione è diversa. Non sei chiamato a decidere direttamente sull’operazione, ma ne subisci le conseguenze. Se l’offerta andrà in porto, Monte Paschi si ingrandirà e, almeno nelle intenzioni, potrà generare sinergie e benefici che nel tempo potrebbero aumentarne il valore. Allo stesso tempo, però, la banca si assume un rischio e un costo significativo, che il mercato deve ancora valutare. In questo caso, ti confermiamo il nostro attuale consiglio: mantieni.