Settembre parte con il piede giusto

Settimana Borse
Settimana Borse
Il calo della creazione di posti di lavoro negli Stati Uniti ad agosto rafforza lo scenario di un taglio dei tassi d’interesse da parte della Fed a settembre, ma segnala anche l’indebolimento dell’economia americana. La cosa non è piaciuta ai mercati, lo S&P 500 (+0,3%) chiude comunque la settimana in positivo, così come il Nasdaq (+1,1%) che beneficia del calo dei rendimenti a lungo termine dopo la pubblicazione dei dati sull’occupazione. In ribasso invece lo Stoxx Europe 50 (-0,2%), penalizzato dalle tensioni sui rendimenti obbligazionari a inizio settimana. Il comparto tecnologico (+1,2% negli Stati Uniti) è in rialzo anche grazie a Alphabet (235 Usd, +10,1% settimanale, vedi pagina 3), che vola dopo una decisione giudiziaria che evita la sua scissione (anche se a fine settimana è arrivata la multa da parte dell’Unione Europea) e al +3,3% anche per Apple (239,69 Usd, mantieni), che beneficia a sua volta della decisione. Nell’Eurozona il bilancio settimanale è -0,6% per l’indice dei principali 50 titoli: la Bce non dovrebbe tagliare a breve, ma il fatto che ciò sia dovuto a un’economia resiliente è positivo.
Fuori dal coro il settore petrolifero (-2,5%) dopo le notizie secondo cui l’Opec aumenterà la produzione a ottobre. In questo contesto, Exxon Mobil (109,23 Usd, Isin US30231G1022, -4,4% questa settimana, mantieni) sta studiando la vendita dei suoi impianti chimici nel Regno Unito e in Belgio per circa 1 miliardo di dollari. Questa decisione arriva in un contesto di pressioni economiche dovute ai dazi statunitensi e alla concorrenza cinese. Con i proventi queste cessioni, il gruppo potrebbe finanziare progetti più redditizi, in particolare negli Stati Uniti. Mantieni.
Il Dupixent - che ha rappresentato quasi il 40% del fatturato di Sanofi (79,5 euro, Isin FR0000120578) nel 2° trimestre - perderà i suoi brevetti a partire dal 2031. I risultati inferiori alle attese dell’Amlitelimab, che è visto come un suo possibile sostituto, hanno quindi destato preoccupazione tra gli investitori. A nostro avviso, tuttavia, non è il caso di farsi prendere dal panico. Certo l’Amlitelimab si è dimostrato meno efficace, ma il fatto che possa essere somministrato a intervalli più lunghi potrebbe essere un vantaggio. C’è, poi, da considerare che a Sanofi non mancano né altri motori di crescita, come dimostra il successo del nuovo trattamento Altuviiio (emofilia), né altre molecole promettenti nel portafoglio di prodotti in sviluppo, come il Duvakitug (colite ulcerosa e morbo di Crohn). Infine, il gruppo, per rafforzare il suo portafoglio di farmaci, sta realizzando anche delle mirate acquisizioni, come Vigil Neuroscience. Tenendo conto di tutti questi elementi, il nostro consiglio non cambia: puoi approfittare del calo (-5,9% il bilancio settimanale) per acquistare quest’azione sottovalutata.
Monte Paschi, l’Opa supera la soglia minima
Dopo il “correttivo” di un pagamento in contanti oltre allo scambio di azioni, Mps (7,33 euro, Isin IT0005508921, -6,5% questa settimana) ha raggiunto il 46,6% di adesioni alla propria offerta su Mediobanca, superando così la soglia minima del 35% fissata per il successo dell’operazione. Siena diventa così, di fatto, il nuovo socio di riferimento della prestigiosa banca d’affari italiana. Il management di Mediobanca ha ribadito il proprio dissenso, ma tra gli azionisti il panorama è più variegato: alcuni guardano all’operazione come a un’occasione per consolidare un polo bancario nazionale, altri restano cauti, convinti che manchi una motivazione industriale forte. Ribadiamo i nostri consigli: mantieni i titoli Mps, vendi invece le azioni Mediobanca (19,39 euro, Isin IT0000062957, -6,4% questa settimana).
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